Entrance: 0.00€
I CONCERTI DEL FOLKCLUB A LINGUA MADRE ARENA PIEMONTE
Anche quest'anno FolkClub collabora con la Regione Piemonte e il Salone del Libro presentando alcuni concerti all'interno dello spazio Lingua Madre - Arena Piemonte. Incominciamo venerdì 15 maggio con i fenomenali Insingizi, straordinario trio vocale dallo Zimbabwe (ore 21.30); sabato 16 tocca al trio klezmer del flautista israeliano Eyal Lerner (ore 21.30); domenica 17, infine, arriva il duo argentino Acosta & Fassa con i suoi ritmi e melodie andini e sudamericani (ore 21.00). Assistere ai concerti è gratuito per chi si trova all'interno del Salone.
Venerdì 15 maggio ore 21.30
INSINGIZI (Zimbabwe)
Le voci dell’Africa più vera
Insingizi sono tre straordinari cantanti che provengono dallo Zimbabwe e raccontano in modo originale e coinvolgente il continente africano con la loro musica, eseguita con gli strumenti più antichi e più autentici: la voce e le percussioni. Gli Insingizi propongono il classico stile vocale africano ‘mboube, il canto degli operai zulu reclutati nelle campagne e portati a lavorare in miniera, reso celebre in tutto il mondo da Paul Simon e i Ladysmith Black Mambazo con la storica tournèe Graceland. Questi canti sono spesso basati sulla struttura responsoriale tipica della musica africana: il leader canta una frase e gli altri cantanti rispondono in armonia. Ma Insingizi propone anche una sorprendente gamma di suoni ispirati dalla natura, sfruttando la varietà fonetica offerta dalla lingua: suoni aspirati e gutturali, warbling (lo schioccare della lingua nel palato caratteristico dello zulu) e un uso sapiente delle pause conferiscono alla musica degli Insingizi un ritmo davvero inusuale per un trio vocale, ritmo che nel corso del concerto si arricchisce con le percussioni e con la danza, la spettacolare gumboot dance. I minatori sudafricani la inventarono come linguaggio segreto, una specie di ‘codice Morse’ per comunicare aggirando il divieto di parlare imposto dal padrone bianco, e oggi gli Insingizi contribuiscono significativamente alla sua conoscenza, danzandola in tutto il mondo. Cambiandosi d’abito in scena, senza perdere nemmeno per un istante il contatto con il pubblico e continuando incessantemente a cantare, vestono i panni -e gli stivali di gomma- dei minatori e si producono in questa danza particolarissima, che ad ogni spettacolo non manca di stregare letteralmente l’audience. Gli Insingizi sul palco sono una vera forza della natura: in particolare Vusa Mkhaya Ndlovu (tenore) cattura l’attenzione del pubblico con una trascinante carica di simpatia e comunicativa e, noncurante di ogni possibile ostacolo linguistico, riesce a far cantare insieme al gruppo tutto il pubblico.
Nel 2010 gli Insingizi hanno ricevuto il prestigioso premio internazionale Radio France World Music Award, con la seguente motivazione: “Questo straordinario trio proveniente da Bulawayo, Zimbabwe, offre performance di livello altissimo, piene di armonizzazioni vocali a cappella, canti tradizionali, percussioni manuali e superbe coreografie. I testi delle loro canzoni possiedono una gentilezza e un’onestà che commuovono l’animo, trattando un’ampia gamma di sfide che la gente affronta ogni giorno”.
Il loro album di esordio, Voices of Southern Africa, è stato uno straordinario successo: più di 250.000 copie vendute in tutto il mondo e disco d’oro Womex; il loro secondo disco Voices of Southern Africa 2 si appresta a replicarne l’incredibile performance.
Gli Insingizi sono: Vusa Mkhaya Ndlovu (tenore), Dumisani Ramadu Moyo (voce solista) e Blessing Nqo Nkomo (basso e percussioni).
Sabato 16 maggio ore 21.30
EYAL LERNER KLEZMER TRIO (Israele)
La musica popolare di matrice ebraica, dal klezmer alle kantigas
Il virtuoso flautista Eyal Lerner e il suo trio riescono sempre a suscitare un grande entusiasmo negli spettatori con i loro originali concerti. Momenti musicali collegati da una narrazione di forte impatto dove la storia e la musicalità ebraiche trovano forme ed espressioni diverse. Lo spettacolo si sofferma sulle diverse feste e tradizioni ebraiche: dalle danze e feste matrimoniali con la trascinante musica klezmer di netto sapore balcanico con cadenze russe e zingaresche; alle kantigas sefardite, fino alla musica israeliana nel suo continuo divenire tra usi e comportamenti derivanti dall’immigrazione di ebrei da ogni parte del mondo, che confluiscono nelle moderne canzoni delle feste ebraiche.
Eyal Lerner. Artista eclettico, si è formato presso il Conservatorio di Givataim con il M° Orna Fridriech, con i M° Pieter Van Houwelingen e Michael Melzer presso The Rubin Music Academy of Jerusalem, in Italia con Pedro Memelsdorff. Ogni anno dal 1985 e il 1993 ha ottenuto la borsa di studio della Fondazione Culturale America– Israele. Come flautista ha vinto numerosi premi in Israele, tra cui nel 1988, all’età di 16 anni, il prestigioso Concorso François Shapira. Si è perfezionato in Master Class con i Maestri Anthony Rooley, M. Minkovski, Jill Feldman, Marion Verbruggen e Michael Barker. Ha insegnato flauto dolce e musica da camera presso i principali conservatori d’Israele e in corsi di musica antica; ha collaborato in qualità di solista con importanti orchestre quali: La Filarmonica d'Israele e con membri dei Berliner Philarmoniker e della London Simphony Orchestra. Nell'ambito della musica da camera, ha svolto un'intensa attività concertistica, partecipando a festival in Israele, Inghilterra, Spagna e Italia e registrando programmi di musica antica e contemporanea. Ha diretto a Milano i cori Kol Hakolot e Orlando di Lasso (2000-2003). Dal 1999 lavora sia per la diffusione della cultura musicale ebraica, sia per lo sviluppo di una nuova cultura di pace attraverso il dialogo musicale interculturale. In questo spirito, insieme a musicisti musulmani, ebrei e cristiani, all'inizio del millennio ha creato l'evento musicale Pacem in Terris a Vicenza, da cui ha tratto successivamente numerosi “Concerti della Pace”.
Dal 2000 al 2001 ha collaborato con la Basilica di San Marco di Milano in alcuni significativi eventi e con un programma di musica ebraica per il concerto ecumenico in occasione della festa di S. Marco. Nel 2002 ha sviluppato e realizzato il laboratorio-spettacolo, “Voci bianche di Pace”, con allievi palestinesi e israeliani, proponendo interazione, scambio culturale ed interreligioso, tramite l'arte e il canto. Dal 2002 al 2006 ha preso parte ad alcuni famosi musical: ha interpretato il ruolo di Pertchik nel Il Violinista sul Tetto (con Moni Ovadia); ha recitato e curato la direzione corale in Fame – Saranno Famosi e ha curato la direzione musicale in Gian Burrasca. Nell’estate del 2006 è stato direttore artistico del Festival Culturale “Settimana Mediterranea” presso l’Ottagono di Milano.
Con Eyal Lerner (voce, flauto) sul palco di Lingua Madre, Franco Minelli (chitarra) e Federico Bagnasco (contrabbasso).
Domenica 17 maggio ore 21.00
LAUTARO ACOSTA & HERNAN LUCIANO FASSA (Argentina)
FolkArgentango: la tradizione argentina riletta da due grandi virtuosi
FolkArgentango è un viaggio tra i ritmi e le melodie della tradizione argentina e le sue contaminazioni. Raccontato magistralmente dal violino di Lautaro Acosta e dal pianoforte di Hernàn Luciano Fassa, due strumentisti di straordinario talento e raffinatissimo gusto, il concerto spazia dalla musica rioplatense, il tango, quindi, in tutte le sue declinazioni, alla cosiddetta "musica folklorica" delle regioni interne dell’Argentina, fino a raggiungere la musica andina. Il tutto senza disdegnare un approccio spesso jazzistico, che conferisce freschezza e modernità alla riproposta musicale dei due virtuosi.
Lautaro Acosta, nato a Torino nel 1987, è stato allievo del Maestro Edoardo Oddone presso il Conservatorio ‘G. Verdi’ di Torino, in cui nel 2008 si è diplomato in violino con lode e menzione d’onore. Ha collezionato una impressionante quantità di premi e riconoscimenti in concorsi nazionali e internazionali e ha vinto l’audizione per entrare nella prima orchestra stabile di Tango Argentino in Italia, dipendente dalla Associazione Union Civica, in collaborazione con il Teatro Regio di Torino. Si è esibito in Giappone (Tokio) con gli Arti & Mestieri. Ha frequentato corsi e seminari di eminenti violinisti: Uto Ughi, Giuliano Carmignola, Massimo Quarta, Franco Mezzana, Massimo Marin, Serguei Galaktionov. Nel 2010 frequenta l'Accademia Nazionale Santa Cecilia sotto la guida del M° Sonig Tchakerian e partecipa come primo violino con l'Orchestra Sinfonica della Provincia di Bari, sotto la direzione del Maestro Vito Clemente. Oltre ai concerti tenuti in Italia, ha suonato all’Innsbrucker Festwoche der Alte Musik di Innsbruck (Austria), al Buenos Aires Madrigal e all’Euro Music Festival di Wuppertal in Germania.
Hernán Luciano Fassa è nato a Buenos Aires e ha intrapreso gli studi musicali all’età di otto anni presso il Conservatorio Musicale “Carlos Lopez Buchardo” (diretto da suo padre, il Maestro Nino Fassa) sotto la guida del Maestro Carolina Blacksley. Ha completato gli Studi Superiori con il massimo dei voti sotto l’insegnamento della Professoressa Laly Escobar (premio Internazionale Santa Cecilia, Roma). Ha partecipato a numerose Masterclass con J.C. Arabian, Pia Sebastiani, Nelson Goerner, Ma. Fernanda Bruno, Barry Douglas e Piotr Paleczny. Come solista e membro di gruppi da camera ha suonato in numerose sale di concerto di Buenos Aires, inclusa la “Roberto Garcia Morillo” presso il Conservatorio Nazionale, il “Salón ” presso il prestigioso Teatro Colón; è stato finalista della competizione di Piano “Banco Mayo” nel 1998. Nel 2008 il suo brano Candomberto Felisdombe è stato inciso dal pianista italo-uruguaiano Sergio Elena, riscuotendo un notevole successo da pubblico e critica. Lo stesso anno si è esibito in Argentina con la “Orquesta de Tango de la Provincia de Buenos Aires” diretta dal celebre bandoneonista Carlos Corrales. In Europa si esibisce con i principali musicisti e ballerini di tango tra cui il bandoneonista e compositore Daniel Pacitti; Tango Tinto; Miguel Angel Zotto e Los Hermanos Macana per citare solo alcuni. Hernán Fassa fa parte di Tango Absinthe, con chi ha registrato un album negli studi della Radio Due di Lugano.