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Il cantautore toscano presenta il nuovo disco Tutto inizia sempre
Ci è parso perfetto collocare temporalmente il concerto di Marco Rovelli, il suo esordio assoluto al FolkClub, alla vigilia del 25 aprile, in quanto l'antifascismo è una delle caratteristiche distintive della poetica musicale e delle scelte professionali di Marco. Rovelli arriva al FolkClub per presentare il suo secondo album solista Tutto inizia sempre, che si concentra sui concetti universali di Amore e Utopia, attraverso quattro figure fondamentali: Don Quixote, Carlo e Enrichetta Pisacane, Vittorio Arrigoni, Don Andrea Gallo; oltre alla moltitudine dei migranti a cui il disco è dedicato. ...da quel che amo, da quello solo dipenderò... dice Quixote nella canzone a lui dedicata, Quixote incarna questa dimensione, centrale nel disco di Rovelli, di “eroico furore” verso un altrove: da una parte combatte contro i mulini a vento, i detonatori dell'ingiustizia, contro i giganti, ovvero assalta il cielo; dall'altra combatte, nello stesso movimento, per la bellezza, Dulcinea, il suo Amore. Il disco propone sonorità che mescolano la tradizione “d'autore” e quella popolare, ambienti intimi che si alternano a stanze più aperte ed esplosive, timbri acustici (violoncello e chitarra) che si alternano ai suoni, a volte elettronici, del polistrumentista e arrangiatore Rocco Marchi, che accompagnerà Marco, insieme al violoncello di Lara Vecoli, sul palco del FolkClub.
Marco Rovelli è stato cantante e autore nel gruppo Les Anarchistes prima di intraprendere la sua carriera solista. Il suo primo CD libertAria ha conseguito al Mei 2009 il premio “Fuori dal controllo”. Negli anni ha collaborato sovente col Nuovo Canzoniere Internazionale. Come scrittore ha pubblicato Lager italiani, Bur 2006, Lavorare uccide, Bur 2008, e Servi, Feltrinelli 2009, Il contro in testa, Laterza 2012, La meravigliosa vita di Jovica Jovic (con Moni Ovadia) e collabora a diverse testate giornalistiche e riviste. In teatro ha coniugato le sue due attività di autore e musicista con spettacoli teatrali-musicali: Servi e Homo migrans, ambedue per la regia di Renato Sarti; La meravigliosa vita di Jovica Jovic (con Moni Ovadia) e La leggera (sul canto popolare toscano).
Al FolkClub con Marco Rovelli (chitarra e voce), Rocco Marchi (chitarre e pianoforte) e Lara Vecoli (violoncello).
...performer versatile e strepitoso talento di cantante e ricercatore... (Moni Ovadia)