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Il ritorno al FolkClub di uno dei maggiori autori italiani con un progetto speciale sulla Grande Guerra
Massimo Bubola in occasione del centenario della Grande Guerra torna con il disco Il Testamento del Capitano a un tema a lui molto caro. La I Guerra Mondiale era già stata oggetto di un suo album del 2005, Quel Lungo Treno, e prima ancora di Andrea, capolavoro scritto a 4 mani con Fabrizio De André e contenuto nell’album Rimini. Bubola prosegue nel suo lavoro di rielaborazione e di rilettura delle canzoni tradizionali, con l’intento preciso di valorizzare la musica popolare e folk per riproporla in un ambito di canzone d’autore. Questa sua seconda opera sulla Grande Guerra va a completare un cammino di valorizzazione della musica popolare di guerra e alpina, attraverso la riproposizione di canzoni storiche (Era una notte che pioveva, Monte Canino, Ta pum, Il Testamento del Capitano, Sul Ponte di Perati e molte altre) accanto a brani inediti (tra i quali Noi veniàm dalle pianure, Nostra Signora Fortuna e Jack O'Leary) scritti appositamente da Bubola sull’argomento.
Il concerto è diviso in due parti. La prima è dedicata, appunto, alla Grande Guerra. Nella seconda parte spazio alle canzoni immortali che hanno reso Massimo uno dei più grandi autori italiani Il cielo d’Irlanda, Don Raffaè, Fiume Sand Creek, per citarne solo alcune.
Sono passati quasi 40 anni dal suo esordio con Nastro Giallo, il disco che impressionò a tal punto Fabrizio De André, da chiamare al suo fianco quell’imberbe ventunenne per scrivere a quattro mani due capolavori della musica italiana come Rimini (1978) e Fabrizio De André (meglio conosciuto come L’Indiano - 1981), ma la forza e l’intensità della musica e dei testi di Bubola, l’inconfondibile mix di folk, rock e ballad sono rimasti invariati.
Nella sua lunga carriera Massimo ha scritto per Fiorella Mannoia (l’arcinota Il cielo d’Irlanda), Ligabue, Loredana Bertè, Roberto Vecchioni, PFM, Roberto Murolo, Massimo Ranieri, Milva, Mia Martini, Cristiano De Andrè, Dori Ghezzi, Mauro Pagani, Alan Taylor, Tosca, Siria, Grazia Di Michele, Kaballà. Le sue grandi doti di autore non devono però mettere in secondo piano la sua bravura di performer, ottimamente testimoniata dalla sua monumentale opera live Il cavaliere elettrico, che, in quattro volumi usciti tra il 2001 e il 2004, ripropone dal vivo le pietre miliari della sua carriera.
Notevole anche la sua attività di traduttore dei grandi della canzone americana: Patti Smith (di cui ha tradotto l’opera omnia in Patti Smith Complete, pubblicata da Sperling & Kupfer nel 2002), Bob Dylan (Romance in Durango su tutte, tradotta con De André e apparsa in Rimini), Willy De Ville, Tom Petty e molti altri.
Al FolkClub, con Massimo (voce e chitarra), Enrico Mantovani (chitarra elettrica e acustica ) ed Erika Ardemagni (cori).