MICHELE GAZICH

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Una storia di mare e di sangue:
un concerto che è viaggio, narrazione di
una storia intrecciata con la Storia

Si può dire che la ormai consistente (quattro CD all’attivo e numerosissimi live) carriera solista di Michele Gazich sia stata una lunga preparazione di questo momento, il momento di tirare fuori dal cassetto l’incredibile storia della sua famiglia. Una storia che si muove tra Turchia, Venezia, Stati Uniti, Istria sempre intrecciata con la Storia, quella grande e crudele che influisce sui destini degli umili. Ma chi meglio di lui può introdurre questo concerto così personale e al tempo stesso universale? La parola quindi a Michele.

Perché abbiamo dovuto viaggiare per credere di essere vivi? La domanda scorre nel mio sangue. Come tanti, anche e soprattutto oggi, i Gazich hanno viaggiato, migrato, attraversato mari e oceani, spinti dalla fame, dall’ambizione e dal sogno. Istanbul, Zara, Saint Louis e Venezia: queste sono solo alcune delle città toccate dalla mia famiglia in un continuo, inquieto viaggiare tra la fine dell’Ottocento e la prima parte del Novecento, tra Oriente, Europa ed America. Il giorno di Natale del 1963, la mia bisnonna consegnò al maggiore dei suoi figli le sue memorie scritte su un quaderno comune, con l’intento di lasciare traccia di queste peregrinazioni; le importanti testimonianze sono poi state consegnate a mio padre, che, a sua volta, le ha passate a me. I racconti contenuti in quel quaderno hanno ispirato il ciclo di canzoni che ho scelto di intitolare Una storia di mare e di sangue, pubblicato nel marzo di quest’anno. Ho utilizzato l’articolo indeterminativo: Una storia di mare e di sangue, per sottolineare che la mia è solo una delle tante storie di mare e di sangue che potrebbero essere narrate. Una storia insieme particolarissima e comune, come tutte le storie della gente povera, che deve migrare.
La scrittura e la composizione di Una storia di mare e di sangue mi ha accompagnato per tanti anni. Con il mio violino sempre in spalla, sono tornato in tutti i luoghi dove la mia famiglia ha vissuto: ho studiato tradizioni musicali, colte e popolari, di queste terre. Ho incontrato altri strumenti, altri stili musicali, ma soprattutto luoghi e persone. Ho cantato in lingue che credevo di avere dimenticato e ho ripercorso la storia del mio sangue. Michele Gazich

Gazich ha scelto di concludere al FolkClub, a cui lo lega un lungo rapporto di amicizia culturale, il tour europeo di presentazione di Una storia di mare e di sangue, che ha percorso Spagna, Portogallo, Germania, Belgio, Olanda e Inghilterra.

Michele Gazich. Musicista, produttore artistico, autore, compositore, scrittore di canzoni, grazie a uno stile personale e decisamente innovativo sul suo strumento principale, il violino, che rende il suo suono immediatamente riconoscibile, Gazich, dopo numerose collaborazioni con artisti italiani, si è fatto apprezzare anche fuori dal nostro paese, con significativi e ripetuti tour in USA ed Europa, a partire dagli anni novanta, sia con formazioni sinfoniche classiche, sia legando il suo lavoro al mondo dei cantautori italiani e dei singer-songwriter statunitensi: da Michelle Shocked a Mary Gauthier, da Eric Andersen a Mark Olson. Michele Gazich, ad oggi, ha collaborato a più di cinquanta album.
Gazich ha composto musiche di scena per spettacoli teatrali, tra cui ricordiamo Il Sogno del Fuoco (1998), in collaborazione con Il Piccolo Teatro di Milano/Teatro d’Europa, Elogio della Follia (2001) e Un Cantico (2007). Ha inoltre collaborato alla colonna sonora del film Le ragioni dell’aragosta (2007) di Sabina Guzzanti.
A partire dal 2008, compendiando le tante esperienze di vent’anni di carriera professionale, Gazich inizia la pubblicazione di album di canzoni a proprio nome che hanno raccolto immediati e reiterati consensi in diversi ambiti musicali e letterari, unendo pubblici e sensibilità diverse. Ad oggi, Gazich ha pubblicato a suo nome tre album articolati in una trilogia (Dieci canzoni di Michele Gazich, 2008, Dieci esercizi per volare, 2010, Il giorno che la rosa fiorì, 2011) e un EP (Collemaggio, 2010) con l’apporto della band La Nave dei Folli. Ad essi si aggiunge L’Imperdonabile, 2011, registrato totalmente da solo, sovraincidendo voce e strumenti.
L’Imperdonabile ha dato origine al Concerto spirituale, che nel corso del 2012, è stato in tour in Italia e in Europa. Il tour ha toccato Cracovia il 30 Marzo 2012, dove Gazich ha rappresentato l’Italia nell’ambito delle celebrazioni per la memoria. Il 18 Maggio 2012 nel Duomo di Brescia il concerto è stato registrato per Verso Damasco, il box-set pubblicato a fine 2012, contenente il film-concerto della serata, un documentario sul “fare musica” di Gazich, un CD audio e un libro in lingua italiana e inglese, contenente i testi e saggi critici.
Gazich, sempre nel 2012, ha inoltre pubblicato il progetto FolkRock, finalista al Premio Tenco: originali riproposizioni di grandi classici del genere. Il 28 settembre 2013 Michele Gazich ha partecipato, con il pittore Oliver Jordan ed Eric Andersen, alle celebrazioni per il centenario della nascita di Albert Camus a Aix-en-Provence, alla presenza di Catherine Camus, figlia del filosofo, presentando materiale inedito e versioni francesi di brani del suo repertorio.   

Al FolkClub con Michele (voce principale, violino, viola, fiddle), Marco Lamberti (voce, chitarra classica e acustica, bouzouki), Francesca Rossi (voce e violoncello), Alessandra Rossi (voce e clarinetto) e Pietro Campi (voce, chitarra classica, tromba, flauto).