Entrance: 25.00€
Young under 30: 13€ (discount rules)
Con ED MANION, JOE D’URSO, JEFFREY GAINES, ROB DYE, VINI “MAD DOG” LOPEZ, BEN ARNOLD (USA) e BOBO RONDELLI e RENATO TAMMI
Grandi artisti americani per raccogliere fondi per la ricerca sul morbo di Parkinson
EVENTO ECCEZIONALE
Light of Day è una fondazione americana che raccoglie fondi per la lotta contro il morbo di Parkinson. Da 15 anni organizza un grande festival a Asbury Park, nel New Jersey, luogo springsteeniano per eccellenza, e infatti in ben 12 delle 15 precedenti edizioni Bruce Springsteen ha partecipato a sorpresa. Altri artisti che negli anni sono saliti sul palco del Light of Day sono Jakob Dylan, Alejandro Escovedo, Max Weinberg, Lucinda Williams, Willie Nile, Dave Alvin, James Maddock, Garland Jeffreys e tantissimi altri. Dal 2005 Light of Day è diventato anche un tour europeo, con date in varie città di alcuni dei grandi nomi che formano poi il programma dell'evento finale nel New Jersey. Per il quarto anno consecutivo, accanto a Glasgow, Londra, Dublino, Copenaghen e Oslo, riusciamo a portare a Torino, nel nostro piccolo grande FolkClub, una delle date europee del tour. Ogni anno, poi, abbiamo arricchito il già prestigioso programma “americano” con un ospite “locale” d'eccezione, Eugenio Finardi nel 2013, Vinicio Capossela nel 2014, Davide Van De Sfroos nel 2015. Quest’anno tocca al grande Bobo Rondelli. La line up di quest’anno, come già nel 2015, è ancora una volta marcatamente springsteeniana con Ed Manion, membro stabile degli E Street Horns, e Vini “Madddog” Lopez che della band di Springsteen fu il primo batterista. L'evento nasce con l'intento di raccogliere fondi per la ricerca contro il morbo di Parkinson, l'incasso della serata, detratte le spese organizzative, sarà interamente devoluto alla Light of Day Foundation.
Eddie Manion è uno dei più grandi sassofonisti, sia tenore che baritono, in ambito rock, blues e pop. Nella sua lunga carriera ha messo i suoi sax al servizio di giganti quali Willy DeVille, Robert Cray, Diana Ross. Lunghissima poi la sua frequentazione e la sua collaborazione con Bruce Springsteen: già in tour con il Boss per i concerti che seguirono la pubblicazione di Tunnel of love nel 1988, fu poi chiamato da Springsteen a far parte della band del tour delle Seeger Sessions nel 2005, e negli ultimi 3 anni ha preso in più occasioni (per 167 concerti in 27 nazioni diverse) il posto del compianto Clarence Clemons nella E Street Band, oltre a essere membro stabile della favolosa sezione fiati del Boss, meglio conosciuta come E Street Horns. Nel novembre 2015 è uscito il suo primo album da solista intitolato Nightlife.
Joe D'Urso ha all'attivo una lunga carriera punteggiata da 13 cd (Sway il titolo del più recente) usciti a nome suo o di Joe D'urso & Stone Caravan. La sua passione per il rock'n'roll marchia il suo stile con una particolare energia. È tra i fondatori della Light of Day Foundation e ne è tra gli instancabili animatori.
Rob Dye è una giovane e interessante novità della scena musicale del New Jersey. Ha pubblicato lo scorso anno il suo primo CD Days To Here, in cui dà un ottimo saggio del suo stile personale, a cavallo tra rock e country, rythm’n’blues e gospel.
Vini “Mad Dog” Lopez suona la batteria da quando era un ragazzino alle scuole medie e non smetterà mai di farlo. Se a 17 anni ci si ritrova in una band con Gary Tallent e l’anno dopo in un’altra con Danny Federici, è inevitabile finire per diventare il batterista di Bruce Springsteen, e così fu. A 19 anni, nel 1968, lui e Danny Federici chiedono al Boss di formare una band, si chiamerà Child, poi Steel Mill, quindi The Bruce Springsteen Band e infine E Street Band, con Lopez, Federici e Springsteen, Gary Tallent e Clarence Clemons. Il resto è storia. Vini fa parte della band nei primi due dischi di Springsteen, fino al ’74, per poi abbandonarla in circostanze burrascose e venire rimpiazzato da Max Weinberg. Attualmente fa parte dei Dawg Whistler con Paul Whistler, Jon Sebastion Brice e John Mulrenan. Quando non è impegnato con i concerti fa da caddie nei tornei internazionali al suo amico d’infanzia Mark McCormick, campione di golf.
Jeffrey Gaines è songwriter, cantante e chitarrista dalla profonda voce intrisa di soul. Ha all’attivo 5 album in studio e due acclamati live (il secondo registrato in occasione del suo tour europeo del 2013 con Joe Jackson), mentre è imminente l’uscita del suo sesto disco di materiale originale, il primo dal 2003. Ha il suo punto di forza nei concerti dal vivo, nei quali riesce a stabilire una fortissima empatia con il pubblico, che rimane conquistato dalle sue intense interpretazioni. Il Boston Globe ha scritto di lui: …la voce dolente e carica di soul di Gaines lo rende uno migliori cantanti pop in assoluto, un artista che merita molta più attenzione di molti dei suoi celebrati e molto meno talentuosi colleghi…
Ben Arnold è un songwriter dallo stile molto personale che combina rock, folk e rythm’n’blues, i suoi testi ricordano quelli del miglior John Hiatt, il suo modo di cantare ha qualche somiglianza con la voce di Randy Newman. Nella sua ormai lunga carriera si è esibito in lunghi tour in America ed Europa, in solo e con la sua possente band. Ha condiviso il palco in varie occasioni con mostri sacri quali, Ryan Adams, David Gray, Lucinda Williams lo stesso Randy Newman, Jackson Browne, Amos Lee; inoltre è ormai leggenda una settimana passata sui palchi olandesi in duo con il compianto Townes Van Zandt. Ben fa anche parte della band US Rails, con cui ha già realizzato cinque CD. Dopo un primo CD autoprodotto all’inizio degli anni ’90, viene messo sotto contratto dalla Columbia Records con cui pubblica Almost Speechless che lo fa conoscere al grande pubblico. Seguono una serie di ottimi album fino al più recente Lost Keys.
Bobo Rondelli è l’anima di Livorno, poeta celebrato e riconosciuto come uno fra i maggiori esponenti della canzone d’autore italiana. All’inizio della sua carriera dà vita al trio Les Bijoux, per poi formare gli Ottavo Padiglione (che prendono il nome dal reparto di psichiatria dell’ospedale civile di Livorno), band che riscuote un discreto successo anche al di fuori della Toscana, soprattutto grazie ai testi di Rondelli, introspettivi e ironici, specchio di una cultura, quella toscana, che racchiude un modo di essere cinico e spassionato. Nel 2001 Bobo pubblica il suo primo lavoro da solista Figli del nulla, un disco che esprime tutta la sua personalità, seguito un anno dopo da Disperati intellettuali ubriaconi, prodotto e arrangiato da Stefano Bollani. Segue un lungo periodo di silenzio, terminato nel 2009, anno della pubblicazione di Per Amor Del Cielo. Nel 2011 esce L’ora dell’ormai, seguito nel 2013 da A Famous Local Singer, album di respiro internazionale nato dall'incontro con la brass band l'Orchestrino. Nel 2015 esce il suo più recente disco di inediti: Come i Carnevali. Nel 2016 esce invece Ciampi ve lo faccio vedere io, album tributo al grande e compianto artista livornese.
Renato Tammi ha militato in tantissime band, dalle cover punk al rock italiano passando per i Cubica3, band di canzoni originali con cui ha militato per dieci anni. Intorno ai 30 anni entra a far parte come cantante della tribute band Dirty Licks, tributo ai Rolling, tutt’ora in attività. Nel 2010 realizza il sogno di poter suonare la musica di Bruce Springsteen, con la Spring Street Band, oggi considerata tra le migliori tribute band del Boss in assoluto. Ha avuto l’onore di suonare con due collaboratori di Springsteen: Jake Clemons e Vini Lopez. Attualmente è impegnato in un progetto elettro-acustico che presenta canzoni scritte da lui: The Wooden Brothers.