Entrance: 25.00€
Young under 30: 13€ (discount rules)
Un travolgente trio free-rock-funk capitanato dal geniale compositore, produttore e polistrumentista americano a cui si aggiunge per l’occasione, alla voce, il poliedrico Eric Mingus (figlio di Charles): canzoni folk per questi post-factual times, musica beat-futuristica senza compromessi, zeppa di riferimenti a James Brown, Funkadelic, Sly and the Family Stone e Miles Davis. L’estro vocale di Mingus, la forza modello ‘tsunami’ delle chitarre e dell'elettronica di Elliot, la sezione ritmica britannica medaglia d'oro di John Edwards al basso e Mark Sanders alla batteria: talenti ad ampio raggio che consentono di mettere in scena i groove più feroci e allo stesso modo, con stupefacente disinvoltura, di avventurarsi in regni cosmici di puro suono… insomma: grandissima innovazione, qualità totale!
Elliott Sharp è il compositore, produttore e polistrumentista di Cleveland che guida i progetti Orchestra Carbon, SysOrk, Tectonics e Terraplane. Le sue straordinarie innovazioni musicali comprendono l'uso della geometria frattale, la teoria del caos, gli algoritmi e le metafore genetiche, oltre a escogitare nuove strategie per la notazione grafica utili a realizzare lavori che catalizzino un approccio più sensoriale e percettivo che cognitivo alla produzione musicale e a funzioni puramente visive come l’arte retinica. Nel 2015 Sharp ha ricevuto il Berlin Prize e il prestigioso Jahrespreis [premio annuale - n.d.r.] del Der Deutscher Schallplatten Kritiks, autorevole associazione indipendente composta da 156 critici musicali e giornalisti provenienti da Germania, Austria e Svizzera. Nel 2014 ha ricevuto la Guggenheim Fellowship e nel 2014 e nel 2019 la Fellowships dal Center for Transformative Media. Si è esibito ai festival di Darmstadt e Huddersfield, New Music Stockholm, Au Printemps-Paris, Hessischer Rundfunk Klangbiennale, Tomorrow Shenzhen e alla Biennale di Venezia. Elliot è il soggetto del film-documentario Doing The Don't ed è apparso su All Things Considered della National Public Radio. Tra le sue installazioni sonore vanno ricordate Chorale, Foliage, Fluvial, Chromatine e Tag. La composizione Storm of the Eye, realizzata da Sharp per il violinista Hilary Hahn, è presente nel suo album In 27 Pieces, vincitore del Grammy. L’opera Filiseti Mekidesi è stata presentata in anteprima alla Ruhr Triennale nel 2018 e la sua opera Walter Benjamin Port Bou è stata presentata a New York nel 2014. Nel corso della sua carriera Sharp ha collaborato, tra gli altri, con il cantante Qawwali Nusrat Fateh Ali Khan, l’Ensemble Modern, Debbie Harry; leggende del blues quali Hubert Sumlin e Pops Staples; grandi del jazz come Jack Dejohnette e Sonny Sharrock; artisti dei media come Christian Marclay e Pierre Huyghe, e Bachir Attar, leader dei Master Musicians Of Jahjouka.
Il suo libro IrRational Music è stato pubblicato da TerraNova Press nel 2019 ed è un mix di memorie, teoria della musica e discussione culturale.
Eric Mingus. Quando si tratta di musica, il figlio del grande Charles è un po' come un polimero. Di impostazione classica, si è formato respirando jazz, blues e liturgie della chiesa afromericana. Canta il blues come nessun altro, improvvisa con i migliori e suona un basso feroce. Ha studiato le complesse partiture orchestrali e i lussureggianti arrangiamenti assemblati dal padre per le sue band futuriste, ma poi è andato per la propria strada, macinando e digerendo tanto funk, rock e hip-hop. Se parla o canta, con le sue parole crea mondi. Il compianto Hubert Sumlin degli Howlin' Wolf adorava il modo soul in cui Eric fa blues. Quando Elliott Sharp ha scelto Eric per il suo progetto Terraplane, sapeva che era la voce giusta per portare il blues contemporaneo dentro la sua visione musicale. Eric ha una sensibilità unica nel portare la musica nel cinema e ha realizzato due documentari sulla boxe per ESPN. La sua passione per la scrittura e per la poesia è stata apprezzata e incoraggiata da artisti del calibro di Allen Ginsberg, Jack Micheline e Lou Reed. Uno dei più recenti successi di Eric è la sua interpretazione nel musical Who's Tommy: diretto dal famoso produttore Hal Willner, Eric ha fornito una brillante e acclamata rielaborazione di un classico rock all'Adelaide Arts Festival (2015). Quando Willner ha bisogno di quel momento speciale nei suoi spettacoli, chiama Eric. Le ‘invettive’ hip hop blueseggianti del suo album Um...Er...Uh...-da molti considerato uno dei maggiori lasciati della musica nera nel decennio zero- sono immerse dentro paesaggi sonori creativi che rubano idee al jazz e al funk mentre Robber Soles è un fiammante esempio del suo jazz-rock, con i sassofoni che si rincorrono a perdifiato, il ritmo incalzante e gli arrangiamenti possenti. Eric fa sempre la sua cosa con tutta la grinta di cui è capace.
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