Ingresso: 15,00€
Minori di 30 anni: 8€ (regolamento sconti)
Presenta il nuovo CD Takin' a break: oltre il blues tutta la musica americana
AGGIORNAMENTO: concerto acustico e a lume di candela per M'illumino di meno
Nell’ambito dell’iniziativa M’illumino di meno, organizzata dalla trasmissione di RadioDue Caterpillar, la sera del 17 febbraio Paolo Bonfanti si esibirà al FolkClub con la sua band in versione rigorosamente acustica, con strumenti non amplificati e l’uso del microfono per la sola voce. Paolo non è nuovo a queste iniziative, avendo già organizzato, nel dicembre scorso il concerto “Zero Emission Blues” per il comune di Mirabello Monferrato. L’impianto luci del FolkClub dal lontano 2008 ha rinunciato ai tradizionali par a incandescenza da 1 kw per passare alle luci led da 120 watt (abbattimento dei consumi pari al 88%). Per sensibilizzare il pubblico del concerto del 17 febbraio sui temi del risparmio energetico, le luci di sala rimarranno spente durante il pre concerto, l’intervallo e a fine concerto e sostituite dalle care vecchie e romantiche candele.
Dopo l'escursione nel campo della canzone d'autore di due anni fa con l'apprezzato CD Canzoni di schiena, Paolo torna al FolkClub con un nuovo CD, Takin' a Break, che è un ulteriore passo avanti nella sua carriera: dalle origini blues, passando per la svolta autorale, eccolo ritornare a cantare in inglese, con sonorità che non si limitano al caro vecchio blues, ma si aprono ad abbracciare i vari aspetti della roots american music: gospel, country, folk, zydeco, rock. Il concerto al FolkClub sarà così una sorta di “Buscadero Night” sui generis, in quanto l'artista è genovese, ma le sonorità saranno perfettamente in linea con la nostra fortunata rassegna dedicata ai folksinger a stelle e strisce. A dominare la scena, come sempre, la straordinaria tecnica chitarristica di Paolo.
Paolo Bonfanti, genovese, classe 1960, inizia a suonare la chitarra nel 1975 dopo aver studiato teoria musicale, armonia e pianoforte. Nel 1986 si perfeziona al Berklee College of Music di Boston; si laurea al D.A.M.S. di Bologna con una tesi sul blues. Dal 1985 al 1990 è il frontman di uno dei gruppi più importanti nel panorama rock-blues italiano, Big Fat Mama, con cui incide tre LP. Negli anni Paolo suona in centinaia di club e festival europei, è invitato nelle più importanti rassegne blues nazionali (Milano Blues Festival, Sanremo Blues, Torino Blues Festival), collabora con alcuni tra i più famosi bluesman e artisti europei e americani quali Johnny Winter, Stevie Ray Vaughan, Los Lobos, Pogues, Fabio Treves, Louisiana Red, Holmes Bros, Stephen Bruton, John Hammond, James Cotton, David Essig, Joe Ely, Linda Gail Lewis, John Popper. Paolo, nella sua carriera, ha fatto parte di gruppi prestigiosi quali Downtown, Red Wine, Treves Blues Band e ha pubblicato nove cd a suo nome. Dal 2003 suona con la superband Slowfeet, (con, tra gli altri, Franz Di Cioccio e Lucio Fabbri della PFM), con i quali ha registrato il CD Elephant Memory nel 2007. Nel 2011, oltre a Takin' a break, ha pubblicato un metodo per chitarra bottleneck/slide e un CD a quattro mani con David James, Purple house.
Paolo presenta Takin' a break (un disco che ci è particolarmente caro perché dedicato al nostro amico Umberto Tonello, manager di Paolo, nonché nostro fondamentale collaboratore per i concerti di blues, scomparso qualche anno fa) sul palco del FolkClub accompagnato dai suoi affiatati musicisti, che collaborano con lui ormai da molti anni, ovvero Alessandro Pelle alla batteria, Stefano Risso al contrabbasso e Roberto Bongianino alla fisarmonica e chitarra.