Ingresso: 18,00€
Minori di 30 anni: 9€ (regolamento sconti)
C’era una volta Demetrio Stratos
La sfortunatamente breve carriera artistica di Demetrio Stratos rimane una delle più profonde e innovative nella storia della musica italiana del 900. Impossibile definire Demetrio Stratos un caposcuola, semplicemente perché era troppo avanti concettualmente e troppo dotato tecnicamente per poter dare luogo a una “scuola” che ne seguisse i passi. Paolo Tofani ha condiviso con lui l’esperienza negli Area, indimenticabile cult band degli anni ’70. Il suo concerto al FolkClub è un omaggio al geniale amico, attraverso le sue chitarre i suoi suoni particolari ottenuti con un MacBook, la sua inseparabile Trikanta Veena, il santoor (strumento tradizionale persiano), il MIDI Controller G10 e i joystick Nintendo. Ogni elemento del suo concerto è capace di essere il protagonista creando i suoni inaspettati, puliti e di grande qualità. A supportarlo la voce di René Miri, apprezzato vocalist, già più volte ospite delle nostre Jazz Jams a Maison Musique.
Paolo Tofani, fiorentino classe ’44 incomincia a suonare la chitarra da autodidatta e inizialmente si esibisce suonando rock’n’roll nei locali da ballo. Entra a far parte della formazione beat livornese de I Samurai, con la quale è in tour in Italia e in Inghilterra, dove conosce la musica di Chet Atkins e affina la tecnica del finger picking. Successivamente entra nei Califfi di Franco Boldrini, con i quali ottiene un ottimo successo di pubblico. Sposa una inglese, Rowena, e lascia l’Italia per l’Inghilterra, sentendo opprimente l'ambiente discografico italiano. A casa dei suoceri, a Londra, registra alcuni pezzi sperimentali, che molti anni dopo, nel ‘75, diverranno l’album Electric Frankenstein per la Cramps Records. Inizia a esibirsi regolarmente a Londra in vari locali e approfondisce il suo interesse per la musica elettronica frequentando la EMS (Electronic Music Studios) di Peter Zinovieff, che produceva piccoli sintetizzatori usati anche dai Pink Floyd. Nel 1972 con questi sintetizzatori registra il 45 giri strumentale The Land of the Magic Wizard/Moon Walk. Nel ’73 ritorna in Italia per entrare negli Area, con loro raggiunge l'apice della popolarità, sua la celeberrima introduzione di Luglio, agosto, settembre (nero) contenuta nel primo album Arbeit Macht Frei. Lasciati gli Area nel 1977, la ricerca spirituale lo porta a diventare monaco. Continua anche la ricerca nell’applicazione di sintetizzatori alla sua chitarra elettrica e nella costruzione di prototipi di chitarre personalizzate fino a realizzare la Trikanta Veena (vina a tre voci), che attualmente utilizza. Nel 2007 riprende la vita mondana e torna a esibirsi in concerti, seminari, incontri tematici. Il 2009 è l’anno della riunione del gruppo storico degli Area, tiene infatti una serie di concerti con Patrizio Fariselli e Ares Tavolazzi. L'incontro ha dato spunto a una serie di nuovi concerti di superstiti degli AREA. Paolo prosegue oggi la sua ricerca musicale tra rock, progressive, experimental, fusion, ethnic.