Ingresso: 20,00€
Minori di 30 anni: 10€ (regolamento sconti)
Fu l’olandese Hans Theessink, uno tra i migliori bluesman europei, già gradito ospite del Club nei suoi primi anni di vita, che nel marzo del 2004 ci fece conoscere i tre ragazzoni dello Zimbabwe, all’epoca vocalist della sua band. Già in quell’occasione gli Insingizi lasciarono la platea a bocca aperta per intensità, qualità e coinvolgimento; stupore ed emozione che si sono puntualmente ripetuti in occasione del loro ritorno al club, nel febbraio del 2011, per un concerto incredibile ed entusiasmante che certamente tutti i presenti ricorderanno. Insingizi sono tre straordinari cantanti che provengono dallo Zimbabwe e raccontano in modo originale e coinvolgente il continente africano con la loro musica, eseguita con gli strumenti più antichi e più autentici: la voce e le percussioni. Gli Insingizi propongono il classico stile vocale africano ‘mboube, il canto degli operai zulu reclutati nelle campagne e portati a lavorare in miniera, reso celebre in tutto il mondo da Paul Simon e i Ladysmith Black Mambazo con la storica tournèe Graceland. Questi canti sono spesso basati sulla struttura responsoriale tipica della musica africana: il leader canta una frase e gli altri cantanti rispondono in armonia. Ma Insingizi propone anche una sorprendente gamma di suoni ispirati dalla natura, sfruttando la varietà fonetica offerta dalla lingua: suoni aspirati e gutturali, warbling (lo schioccare della lingua nel palato caratteristico dello zulu) e un uso sapiente delle pause conferiscono alla musica degli Insingizi un ritmo davvero inusuale per un trio vocale, ritmo che nel corso del concerto si arricchisce con le percussioni e con la danza, la spettacolare gumboot dance. I minatori sudafricani la inventarono come linguaggio segreto, una specie di ‘codice Morse’ per comunicare aggirando il divieto di parlare imposto dal padrone bianco, e oggi gli Insingizi contribuiscono significativamente alla sua conoscenza, danzandola in tutto il mondo. Cambiandosi d’abito in scena, senza perdere nemmeno per un istante il contatto con il pubblico e continuando incessantemente a cantare, vestono i panni -e gli stivali di gomma- dei minatori e si producono in questa danza particolarissima, che ad ogni spettacolo non manca di stregare letteralmente l’audience. Gli Insingizi sul palco sono una vera forza della natura: in particolare Vusa Mkhaya Ndlovu (tenore) cattura l’attenzione del pubblico con una trascinante carica di simpatia e comunicativa e, noncurante di ogni possibile ostacolo linguistico, riesce a far cantare insieme al gruppo tutto il pubblico.
Nel 2010 gli Insingizi hanno ricevuto il prestigioso premio internazionale Radio France World Music Award, con la seguente motivazione: “Questo straordinario trio proveniente da Bulawayo, Zimbabwe, offre performance di livello altissimo, piene di armonizzazioni vocali a cappella, canti tradizionali, percussioni manuali e superbe coreografie. I testi delle loro canzoni possiedono una gentilezza e un’onestà che commuovono l’animo, trattando un’ampia gamma di sfide che la gente affronta ogni giorno”.
Il loro album di esordio, Voices of Southern Africa, è stato uno straordinario successo: più di 250.000 copie vendute in tutto il mondo e disco d’oro Womex; il loro secondo disco Voices of Southern Africa 2 si appresta a replicarne l’incredibile performance.
Per chi ama i concerti vocali a cappella, per chi ama l’Africa vera, per chi ama la musica e la danza: un concerto imperdibile!