Ingresso: 18,00€
Prezzo: 5,00€
Ivan Della Mea, uno dei massimi cantastorie e poeti del novecento, è sempre assente dalle celebrazioni. A dieci anni dalla sua morte mancava un libro che facesse il punto sulla sua vita e la sua opera per le nuove generazioni, a dodici nessuno aveva ancora dedicato un lavoro di riproposizione del suo repertorio. Alessio Lega, cantautore anarchico due volte Targa Tenco che molti considerano l’artista oggi più coerente nel fare canzoni poetiche e sociali, ha pubblicato due anni fa un libro e in questi giorni esce con un nuovo CD, entrambi interamente dedicati al “Mea” (come gli amici chiamavano Ivan). Il suo concerto al FolkClub si avvale di un contributo straordinario, ovvero l’esplosivo ensemble vocale delle Dè Soda Sisters, una realtà importante del folk contemporaneo, per la prima volta sul nostro palco.
Se è vero che Ivan viene ricordato soprattutto come attivista, Alessio ci propone anche il Mea poeta, il Mea narratore in milanese (El me gatt) ma anche geniale innovatore della canzone in italiano (Cara moglie, La nave dei folli), autore di melodie indimenticabili e di perle musicali ancora ignote. Sostenuto da una trionfale campagna di crowdfunding, il nuovo progetto discografico di Alessio, Mea (che contiene ben tre inediti), ha rivelato come il pubblico non l’abbia dimenticato e attendesse da tempo un nuovo incontro con Ivan Della Mea. Il CD Canzoniere della Rivolta è un’antologia che presenta sotto nuova luce tutte le sfaccettature del Mea, ed è uno strumento indispensabile per scoprire e riscoprire un intellettuale essenziale, oggi forse più di ieri. L’immagine di Ivan Della Mea è quella di un cantastorie che in teatro, come nelle situazioni di lotta più difficili, imbraccia la chitarra e arringa gli scioperanti… in realtà il Mea collaborò tutta la vita con musicisti di grande valore, a cominciare dal geniale Paolo Ciarchi (con cui Alessio Lega ha avuto un lungo sodalizio). Il CD e i concerti di presentazione, oltre a mettere in primo piano i testi e le melodie, arricchiscono con arrangiamenti rispettosi e creativi l’immagini stereotipata e falsa di canzoni dove solo il testo conta. Il Maestro Guido Baldoni alla fisarmonica e ai controcanti e Rocco Marchi al basso e alle percussioni, intrecciano con la voce e la chitarra di Alessio, un dialogo sonoro creativo e coinvolgente. Le Dè Soda Sisters sono una realtà esplosiva del folk odierno. Tre cantanti dalla fortissima personalità vocale, a proprio agio anche con strumenti a corda e percussioni, nel giro di pochi anni, centinaia di concerti e qualche CD, sono diventate un gruppo protagonista della scena musicale Toscana, con arrangiamenti fortemente innovativi, frutto di studio profondo delle fonti e talento iconoclasta. A loro agio nelle rassegne come nelle sagre popolari, fra le loro mani la memoria dei canti viene proiettata al futuro.
Alessio Lega, classe 1972, leccese di nascita ma milanese di ‘adozione’, ama dire di sé sono uno dei maggiori outsider del giro, definizione quanto mai azzeccata. Alessio, infatti è entrato a far parte della storia della canzone, viene regolarmente inserito in ogni dizionario della canzone, Gianni Mura lo cita su La Repubblica fra i 100 nomi dell’anno, ha vinto i riconoscimenti più ambiti (due volte Targa Tenco, Premio Lunezia), le sue canzoni sono inserite in antologie, libri, DVD; eppure Alessio rimane fondamentalmente un outsider, per lui la canzone rimane una passione, una scelta, uno spazio di libertà; per poter scegliere a chi dire di sì e a chi dire di no, per poter suonare dove gli piace e non dove si deve. Al FolkClub lo abbiamo apprezzato spesso in questi ultimi anni: suoi sono stati gli arditi progetti Cent’anni di canzone d’Autore in 5 concerti e Vinili: l’ascolto perduto, vere e proprie maratone musicali distribuite nelle nostre stagioni numero 28 e 29. Grazie ad esse abbiamo goduto a piene mani della sua impressionante formazione musicale e culturale, della sua musicalità e versatilità e del suo modo unico di stare sul palco. Alessio Lega è un cantastorie, scrittore e storico e come tale il suo lavoro di ricerca e di mantenimento della memoria è parte fondamentale della sua opera. Il linguaggio è il folk, il pop, il rock che suona nella piazza globale e cerca i tratti individuali nelle tante maschere della ribellione. Le sue rime sono spesso aspre, dall’ironia tagliente, e hanno la capacità di saper raccontare le storie in maniera perfettamente lucida e dettagliata, nello spazio di una canzone. Cantautore con 10 album pubblicati a suo nome, ha fatto l'impiegato per le bollette, il fumettista per ostinazione e il musicista per l'amore e la rivoluzione. Scrittore e militante anarchico, opera nell’ambito delle iniziative politiche e sindacali e collabora alla stampa libertaria, con decine di articoli e molti libri all’attivo. È un rivoluzionario pantofolaio e cesellatore. Comincia a scrivere e cantare le prime canzoni in pubblico alla fine degli anni ’80 e si esibisce regolarmente dal ’97. Cultore della lingua, storico della canzone internazionale, cantante di impostazione teatrale legato alla tradizione francese, scrive con un occhio alla forma e un altro alla giustizia sociale. Ha cantato nei teatri e nei locali del giro, ma torna sempre ai centri sociali, alle feste di piazza, ai teatri liberi. Fra i molti spettacoli musical-teatrali cui partecipa, c’è anche la rivisitazione dello storico Bella Ciao con la regia di Riccardo Tesi e, per bambini, quello sulle canzoni di Gianni Rodari. Odia il denaro, ricambiato.
Le Dè Soda Sisters nascono a Rosignano Solvay nel febbraio del 2011. Il nome del gruppo è un ironico omaggio proprio a ciò che caratterizza Rosignano Solvay: il bicarbonato e le sue spiagge bianche. Il gruppo, tutto al femminile, che vede unione di modi di fare e di dire della provincia di Livorno e di quella di Firenze, predilige spazi scenici contenuti per stringersi al pubblico e farlo sentire parte integrante del concerto. Musica da strada che si fa largo fra piazze, piazzette, vicoli stretti e balere arredate con tavoli e candele. Da qui parte il loro vasto repertorio di vecchie canzoni anarchiche e popolari, appartenenti alla tradizione toscana e del sud Italia. Stornelli da osteria, filastrocche rivoltose, serenate d’amore, canti di lotta e melodie del passato. Le Dè Soda Sisters conquistano il pubblico per la loro semplicità e la squisita naturalezza della loro musica. Una chitarra, un mandolino, una cigar box, le voci e strumenti percussivi ricavati da cucchiai, grattugie e tamburelli. Negli anni hanno il piacere di esibirsi in Toscana, in Italia e all’estero. A dicembre 2016 si esibiscono a Mende, in Francia, in occasione della settimana toscana e del gemellaggio con il comune di Volterra. A maggio 2017 vengono invitate in Austria, allo Zoa Festival. Ad Agosto 2018 portano la loro musica in Germania, a Wangen, in occasione del gemellaggio con la città di Prato. A marzo 2019 sono ospiti a Lione del festival Primtemps Libertaire. Ad aprile 2016 vincono il Primo Premio Oltreterra Folkontest grazie al quale il 21 agosto 2016 si esibiscono ad Asciano (Si) all’Altraterra Festival di Musica Popolare. Il 27 gennaio 2018 vincono il premio Cantautorato al Premio Roberto Rizzini, Associazione Bogon Verona, con un pezzo originale scritto dal trio a 6 mani che parla di Rosignano Solvay La ballata della soda (vai, vai...). Il progetto musicale Dè Soda Sisters è nato proprio con l’intento di ridare importanza alla musica popolare rivolgendosi a tutti i tipi di persona e a tutte le generazioni.La scelta dei brani da riproporre nel nostro repertorio parte solitamente dalle proposte di Veronica che è la nostra ricercatrice ufficiale di tesori musicali sepolti! Naturalmente le voci iniziano a seguire in modo spontaneo e istintivo, armonizzando la melodia principale. Niente è deciso a tavolino, ma le prove seguono l’intuizione del momento. Si improvvisa qualcosa con la chitarra, con le percussioni, con il mandolino e si aspetta che il pezzo venga da sé. E quando succede ci si diverte davvero. Spesso il pezzo finito si discosta un po’ dall’originale, perchè non si riesce mai a non metterci del nostro, i riff swingosi di Benedetta, le idee percussive e sonore di Veronica, i miscugli di generi e di stop di Lisa, le differenze delle nostre voci e dei nostri approcci e stili diventano allora abbellimenti a cui ci affezioniamo! La motivazione principale è che non potremo fare altrimenti. Divertirci suonando insieme brani importanti per la loro rilevanza storica per i quali abbiamo sempre un grande rispetto. Il nostro obiettivo successivo è far arrivare questo divertimento a qualcuno, sia esso un bambino, un adolescente, un adulto, un anziano. Quando questo succede siamo sempre molto contente perchè significa che siamo riuscite a portare avanti di un pochino la memoria di un tesoro fondamentale come la musica popolare! La musica popolare è l’insieme dei componimenti musicali, cantati e non, che rispondono a un certo modello culturale popolare, di solito corrispondente allo strato basso della società.
La tipologia di musica cambia da luogo a luogo, da nord a sud, dalla montagna al mare. Il genere musicale popolare ha fondamentalmente tre caratteristiche: semplicità delle melodie, cosa utile per la memorizzazione. Infatti nei tempi antichi le classi sociali più basse non sapendo leggere e scrivere utilizzavano la trasmissione orale come mezzo comunicativo e di memoria. La seconda caratteristica è la funzionalità, infatti la musica popolare nasce con uno scopo ben preciso. La terza caratteristica è la trasmissione orale che avviene per lo più per imitazione. Si può addirittura parlare di Creazione Collettiva proprio perchè trasmettendosi dalle generazioni più vecchie alle più giovani in modo orale, le parole e la musica cambiavano anche in modo molto radicale. La musica popolare cantata comprende: ninna nanne, filastrocche, canti d’amore, serenate, canti di lotta, canti di lavoro, lamenti, stornelli, canti da osteria, canti contadini.
Perchè è importante tenere viva la musica popolare?
Perchè è un documento socio-antropologico, vivo e concreto, che ci illustra gli usi e i costumi, le caratteristiche di un determinato popolo, oltre che i suoi mutamenti sociali in differenti momenti storici. Ci riporta ai sapori, agli odori, ai mestieri dei tempi che furono, alla convivialità, alle cose semplici, all’amore e al rispetto per la natura. Ha il potere di accendere emozioni e sensazioni di rabbia e amore per determinate condizioni umane, di cui i libri di storia non parlano e ci aiuta ad interpretare la realtà di oggi, perchè non molto è cambiato. Il tempo scorre, il tempo cambia e con esso la musica. Il mondo è diverso da 100 anni fa, la società, le persone, i mezzi di comunicazione. La nostra società è più frenetica e individualista. Ma molti concetti espressi dalle canzoni popolari sono ancora estremamente attuali, tanto da spiazzare! Come si legge su un muro di Cefalù: La tradizione è da considerare materia viva e in continua evoluzione, rimane solo memoria. (Veronica Bigontina)
Al FolkClub Alessio Lega (voce e chitarra) è accompagnato alla fisarmonica e alla voce dal Maestro Guido Baldoni, al basso e alle percussioni da Rocco Marchi e alle voci corali dalle Dè Soda Sisters (Benedetta Pallesi, Veronica Bigontina e Lisa Santinelli).