Ingresso: 20,00€
Minori di 30 anni: 10€ (regolamento sconti)
Prezzo: 5,00€
Il folk-rocker di Chicago Michael McDermott riceverà venerdì 21 ottobre 2022 il Premio Tenco Internazionale alla Carriera sul palco del Teatro Ariston di Sanremo. Un riconoscimento prestigioso, che lo colloca meritatamente nell’Olimpo dei cantautori insieme a Tom Waits, Joni Mitchell, Leonard Cohen, Willy DeVille, Jackson Browne, Caetano Veloso e Fabrizio De Andrè. Per l’occasione eseguirà una manciata di brani. Quello al FolkClub di sabato 22 ottobre sarà l’unico concerto in solo in Italia di Michael, che arriva nel nostro Paese il 19 ottobre, per fare immediato ritorno in patria dopo il FolkClub.
Questa la motivazione del premio assegnato dal Club Tenco:
“Se scegli di fare la rock-star potresti non avere vita facile, anche se un maestro di best-seller come Stephen King dice di te che sei “forse il più grande talento del rock and roll da scoprire degli ultimi vent’anni”. Come tale si segnala subito, all’inizio degli anni ’90, ma le complicazioni esistenziali sono in agguato: droga, alcool, vita notturna vagabonda per il St. Paul's Boulevard della natale Chicago. Poi un lento e faticoso reinserimento e il ritorno a una dimensione artistica che conferma il giudizio di Stephen King. Venticinque album in cui racconta sé stesso, la sua famiglia e le persone che hanno attraversato la sua vita, di cui proprio St. Paul's Boulevard è la testimonianza più recente.”
La carriera di Michael McDermott comincia nel 1991 con il disco capolavoro “620 W Surf”. La critica lo accoglie con inusitato clamore, definendolo 'the next big thing'. Con il cuore al folk del Village e l'anima al rock'n'soul che da Springsteen attraversa tre decadi di grande musica, McDermott ha nel tempo assestato altri ottimi capitoli discografici, tutti accolti con grande entusiasmo da Rolling Stone, The New York Times, CNN e The Washington Post, solo per citarne alcuni, e ha lentamente trovato una propria dimensione artistica, lontano dai clamori degli esordi ma più consona alla sua odierna natura di maturo storyteller. Nel nuovo disco “St. Paul’s Boulevard” Michael McDermott ritrova il grande chitarrista David Grissom e soprattutto guarda senza indugiare dritto negli occhi tutti gli scheletri del suo passato glorioso e tormentato in un viaggio personale e universale che lancia un messaggio alle nuove generazioni contro la brama di successo.
La musica crea una connessione profonda quando colpisce quel delicato nervo che separa il personale dall'universale. Se l'ascoltatore può usare le canzoni come specchi, allora l’artista è riuscito a comunicare la sua arte. Il cantautore di Chicago Michael McDermott ha trascorso decenni a cavalcare quell'equilibrio artistico, e lo fa con rinnovata potenza nel suo nuovo CD “St. Paul's Boulevard”, una specie di concept album che raccoglie il suo slancio creativo e che introduce personaggi perduti e ritrovati, ricchi e poveri, giovani e vecchi, che lottano per sopravvivere in una strada immaginaria che potrebbe trovarsi ovunque. “St. Paul's Boulevard” è la visione sonora di McDermott e del co-produttore Steven Gillis (che nell’album è anche alla batteria, mentre Matt Thompson è alla chitarra acustica e basso elettrico, Grant Tye alle chitarre, Heather Lynne Horton al violino e voce e Vijay Tellis-Nayak al pianoforte e organo). Altri ospiti dell’album sono Will Kimbrough, John Deaderick, Danny Mitchell e il grande David Grissom. “Ognuno ha la propria St. Paul's Boulevard, il luogo dove abbiamo lasciato pezzi del nostro cuore, la nostra innocenza, dove abbiamo sofferto di crepacuore, dove abbiamo conosciuto la vergogna e ci siamo battuti per trovare il nostro posto in questo mondo", afferma McDermott. “È il luogo dove abbiamo lottato per coltivare amore e luce in un mondo oscuro. È dove si trovavano alcuni di noi, bloccati nello sviluppo e nell’intelligenza sociale ed emotiva”. Questo folk-rocker del cuore continua a fare musica, ma sempre alle sue condizioni. McDermott ha vissuto le canzoni che scrive, quel posto e quelle speranze frantumate. “Quei giorni ora sono solo sogni slavati di personaggi, ubriachi e tossicodipendenti, che passano le loro notti vagando per la città alla ricerca di una soluzione rabbiosa, guidati dall'amore, dalla lussuria, dal desiderio o dalle conoscenze", dice. “Ho perso molte persone in St. Paul's Boulevard. Molti non ce l'hanno fatta. Io sono fortunato ad esserci riuscito. È un luogo che tira fuori il nostro meglio e il nostro peggio allo stesso modo. È il paesaggio in cui l'ostinazione dello spirito si eleva al di sopra della realtà di tenebra che ci circonda”.
Al FolkClub, Michael McDermott si esibirà da solo, voce, pianoforte e chitarra.
Irrinunciabile!!!!
www.michael-mcdermott.com