Ingresso: 20,00€
Minori di 30 anni: 10€ (regolamento sconti)
L'innovatore dell'organetto per una musica senza confini
Apriamo la ventiseiesima stagione del FolkClub in una data particolarmente simbolica, perché l'11 ottobre è il compleanno di Franco Lucà e quest'anno sarebbero stati 64, come in una vecchia canzone dei Beatles. La apriamo con un artista che a Franco sarebbe piaciuto molto, perché incarna quell'idea di innovazione nella tradizione che lui ha sempre ricercato e perseguito ostinatamente in ambito folk. Didier Laloy è oggi uno degli artisti più acclamati del folk europeo, ai vertici assoluti dell'organetto diatonico, strumento particolarmente caro al FolkClub. Ma “folk” è una definizione troppo restrittiva per la musica di Laloy: il folk è il punto di partenza, il porto sicuro dal quale il suo vascello sonoro molla gli ormeggi per affrontare il grande e misterioso mare della musica globale, senza confini ed etichette. Dalla canzone al jazz, dalla musica per bambini a quella sperimentale (senza mai divenire inaccessibile), non ci sono territori musicali inesplorati dal suo organetto. La costante è il suo stile unico e personale, basato su una solida e invidiabile tecnica messa sempre al servizio dell'espressione musicale, senza mai scadere nel virtuosismo narcisistico e fine a sé stesso. A condire il tutto la sua incredibile carica umana, l'ironia e la simpatia sul palco e l'energia con cui approccia lo strumento.
Innumerevoli i progetti in cui è coinvolto, quasi sempre come leader: Tref, Trio Trad, i Déménageurs, Ialma, Panta Rhei, Marka, Perry Rose, Grouba, Milann & Laloy, fino allo straordinario quintetto di all star dell'organetto Samurai (con Riccardo Tesi, Bruno Le Tron, Markku Lepisto e David Munnelly). Ha all'attivo 5 CD ed è stato acclamato oltre che in tutta Europa, in esibizioni in Canada, Messico e Cina.
Il trio S-tres con cui si presenta al FolkClub è una sorta di summa delle sue varie esperienze musicali accumulate negli anni. L'intesa con il pianista e chitarrista Pascal Chardome e con il percussionista Frédéric Malempré è invidiabile e consente a Laloy di dare libero sfogo alla sua creatività musicale, ne scaturisce una musicalità spontanea che trasmette un profondo senso di libertà espressiva.
...abbiamo ascoltato musica meravigliosa di molti talentuosi organettisti, abbiamo un nome per ogni stile per ogni regione, per ogni tipo di musica. Ma uno ci mancava uno al di fuori di qualunque categoria, ed è apparso nella persona di Didier Laloy. Lui non suona l'organetto lui suona Laloy...
Etienne Bours, RTBF, Bruxelles.
...che cosa abbiamo ascoltato? Jazz, folk musica contemporanea, world music? Semplicemente buona musica, nel vero senso della parola... Mitteldeutsche Zeitung, recensione al concerto di S-Tres, ottobre 2011.
Al FolkClub con Didier Laloy (organetto diatonico), Frédéric Malempré (percussioni) e Pascal Chardome (chitarra e pianoforte).
Esordio assoluto al FolkClub, da non mancare.