Ingresso: 20,00€
Minori di 30 anni: 10€ (regolamento sconti)
Prezzo: 5,00€
Riccardo Tesi: organetto diatonico
Vieri Sturlini: chitarre, voce
Francesco Savoretti: percussioni
Sabrina Pallini: voce
Francesco Giusta: ghironda
Riccardo Tesi è uno degli artisti di punta del folk italiano ed europeo, tra i musicisti più autorevoli della scena world internazionale, alfiere e maestro di uno strumento -l'organetto- che amiamo in modo particolare. Riccardo ha conosciuto e suonato con Franco Lucà quando il FolkClub non era altro che un vago progetto. In questi 40 anni di reciproca conoscenza e stima, i percorsi che hanno portato all’evoluzione e all’affermazione di Riccardo e del FolkClub spesso si sono incrociati e sovrapposti: Riccardo ha suonato svariate volte al FolkClub (questa sarà la quindicesima), a Maison Musique e in nostre sortite ‘esterne’, come al festival Occitanica, al Salone del Libro, all’"International Folkdance Festival" di Rivoli e in molte altre occasioni, spesso presentando in ‘prima’ assoluta un suo nuovo album o un nuovo progetto e prestandosi di buon grado a nostri progetti particolari come “La Notte degli Organetti” (con Simone Bottasso e Filippo Gambetta nel 2009); l’abbiamo proposto nel ‘salotto buono’ torinese con il suo straordinario ed acclamato ri-arrangiamento del mitico spettacolo “Bella Ciao” del 1964 (“Palchi Reali” in Piazzetta Reale, estate 2018) e -last but not least- è presente con una bella intervista nel film-documentario sul FolkClub, “Infernot”, uscito a fine febbraio 2023. Pertanto ci pare del tutto naturale sostenere di avere l’immenso piacere - oltre che il grande onore- di annoverare Riccardo Tesi tra coloro che consideriamo veri Amici.
In perfetta simbiosi con la sua poetica della memoria, nel corso della sua lunga carriera Riccardo Tesi ha rivoluzionato l'immagine e il vocabolario del suo strumento, l’organetto diatonico, antenato della fisarmonica, al quale per primo in Italia ha consacrato un intero disco (“Il ballo della lepre” - 1981); ha forzato i ristretti confini della musica popolare per inserirlo in ambito jazz e cantautorale (è stato l'organettista di Ivano Fossati, di Gianmaria Testa e di Fabrizio De Andrè nel suo ultimo album “Anime Salve”). Dagli esordi decisamente folk nel 1978, al fianco della straordinaria Caterina Bueno (alla cui figura, fondamentale per il folk italiano, Riccardo ha dedicato un disco e una serie di concerti), alle odierne collaborazioni, la storia musicale di Tesi vive di una preziosa continuità fatta di passione, audacia artistica e curiosità onnivore, che dalla tradizione toscana lo ha accompagnato al confronto con quelle italiane, basche, inglesi, francesi e malgasce, con il jazz, il liscio e la canzone d’autore. Ciò che colpisce in Tesi è lo stile, chiaramente riconoscibile, attraverso il quale riesce a far parlare all’organetto una lingua arcaica e nuova al tempo stesso, dilatando il lessico e la tecnica di uno strumento rimasto a lungo patrimonio esclusivo della tradizione. Una scelta ‘splendidamente inattuale’ che lo iscrive, per lirismo e virtuosismo, al circolo di quanti, a tutte le latitudini, hanno ridato dignità alla fisarmonica e ai suoi affini. Le esperienze musicali con il gruppo sardo-toscano Ritmia, il duo con Patrick Vaillant, lo spettacolo di canzoni occitane “Anita, Anita” ancora con Vaillant e Jean Marie Carlotti, il trio di organetti Trans Europe Diatonique con John Kirkpatrick, Marc Perrone, Kepa Junkera, il trio jazzistico col mandolinista nizzardo e Gianluigi Trovesi, hanno allargato i confini geografici e le frontiere musicali di Riccardo Tesi, insieme ad altre collaborazioni di grande prestigio come quella col malgascio Justin Valì, con la cantante sarda Elena Ledda, la cantante umbra Lucilla Galeazzi, con il gruppo siciliano Dounia, la portoghese Amelia Muge, la siciliana Rita Botto, con l’arpista Vincenzo Zitello, con il clarinettista Gabriele Mirabassi, i tamburellisti Carlo Rizzo e Alfio Antico, con il pianista Rocco de Rosa, il flautista lusitano Rao Kyao, il virtuoso di chitarra portoghese Custodio Castelo, con il jazz partenopeo di Maria Pia de Vito, con i chitarristi Beppe Gambetta, Reno Brandoni e Peppino D’Agostino, con l’etnojazz di Daniele Sepe, con l’humor della Banda Osiris, con artisti dell’area rock come Francesco Magnelli, Ginevra di Marco (ex CSI e PGR), Piero Pelù e gli Skiantos, con il DJ Ominostanco, fino alla grande canzone d’autore italiana con Ivano Fossati, Fabrizio De Andrè, Ornella Vanoni, Gianmaria Testa, Giorgio Gaber, Carmen Consoli, Carlo Muratori, Tosca, Cisco, Cristina Donà, Nada, Giua, Peppe Voltarelli e Ermanno Giovanardi. Dal 1992 è il leader fondatore di Banditaliana, che attualmente è considerata una delle formazioni più importanti del panorama world internazionale, con la quale ha registrato 6 album e festeggiato i 25 anni di attività. Nel 2012 ha creato il progetto “Cameristico”, dove l'organetto diatonico incontra il suono classico di pianoforte, clarinetto e violoncello per una serie di nuove composizioni affiancate a una rilettura di alcune delle pagine più significative del suo repertorio. Dal 2010 è componente de I Samurai, quintetto internazionale di organetti con il basco Kepa Junkera, il finlandese Markku Lepistö, il talento italiano Simone Bottasso e l’irlandese David Munnelly con i quali ha registrato due album e suonato nei maggiori festival di tutta Europa. Nel 2014 ha curato la direzione musicale del riallestimento dello spettacolo storico “Bella Ciao” in occasione del cinquantennale. Nel 2018 riprende la storica collaborazione con il mandolinista frances Patrick Vaillant insieme al virtuoso di tamburi a cornice Andrea Piccioni nel progetto "Capanne con vista", che in occasioni speciali si allarga a quartetto con il clarinettista jazz Gianluigi Trovesi. La sua indole di sperimentatore, alla continua ricerca di rinnovamento, recentemente lo ha portato a circondarsi di nuovi collaboratori. Alle percussioni il funambolico Francesco Savoretti, che coniuga il groove irresistibile ereditato dal suo passato di batterista, con i colori dei tamburi a cornice e delle percussioni etniche, di cui è un autentico maestro. Nonostante la relativa giovane età ha già al suo attivo collaborazioni importantissime, che spaziano dalla world music, alla musica antica passando per il jazz, con un’intensa attività concertistica internazionale. Alle chitarre - acustica ed elettrica - e alla voce, il sorprendente Vieri Sturlini, che vanta una formazione eclettica dal classico al jazz, dal folk alla canzone d’autore e varie collaborazioni tra cui Neri Marcorè e la cantautrice Giua. Con questi compagni di viaggio Riccardo Tesi riprende la navigazione in quel mediterraneo immaginario, da sempre sua fonte di ispirazione, dando vita ad uno spettacolo inedito, con nuovi volti e nuove composizioni: una musica solare e speziata, con ritmi travolgenti uniti a melodie poetiche ed evocative. Un trio frizzante ed elastico, votato all’inclusione, pronto di volta in volta ad ospitare a bordo musicisti che viaggiano sulla stessa rotta. Al FolkClub presenta il suo nuovissimo album, “La giusta distanza”, uscito ad aprile 2023, che ha visto la partecipazione, tra gli altri, di Ginevra Di Marco, Maria Pierantoni Giua, Claudio Carboni, Gigi Biolcati e Vincent Boniface. Per l'occasione l'Elastic Trio di Riccardo Tesi accoglierà sul palco degli ospiti speciali: gli amici Sabrina Pallini (Abnoba) alla voce e Francesco Giusta alla ghironda.