Ken Stringfellow: voce, chitarra e pianoforte
Ken Stringfellow -cantante, chitarrista, compositore, arrangiatore, polistrumentista e produttore- è un artista poliedrico, una presenza fissa nel panorama della musica indie sin dalla formazione della sua band, i The Posies, di cui è fondatore insieme a Jon Auer alla fine degli anni ‘80, parte della prima ondata di band che emergeva a livello internazionale dalla leggendaria scena di Seattle dell’epoca. I The Posies da subito si distinguono per il gusto per la composizione di brani e per armonie vocali melodiche e precise, elementi che li differenziano dalla maggior parte dei colleghi rock più "pesanti" e che hanno permesso alla loro musica di mantenere un fascino senza tempo, continuando a conquistare fan anche a distanza di decenni. Ken è stato anche membro di una delle band 'cult' più venerate di sempre, i Big Star, leggendari esponenti del power-pop anni ’70 di Memphis: quando il gruppo si è riformato nel 1993 dopo quasi vent’anni di pausa, Ken ha assunto il ruolo di bassista, fino alla prematura scomparsa del cantante Alex Chilton nel 2010. Inoltre, Ken ha trascorso un decennio in tour e in studio con quella che probabilmente è la band indie più influente di tutti i tempi - i R.E.M. - suonando molteplici strumenti e calcando palchi leggendari come il Budokan, l'Hollywood Bowl e Glastonbury.
Le numerose collaborazioni di Ken includono nomi del calibro di Neil Young, Ringo Starr, Patti Smith, Wilco, John Paul Jones, Damien Jurado, Thom Yorke, Nada Surf, Marky Ramone, Brendan Benson, Mercury Rev, Neuman e molti altri; ha partecipato a oltre 400 album, che rappresentano milioni di copie fisiche vendute e innumerevoli streaming, e si è esibito in ben 95 paesi in tutto il mondo. Come artista solista, Ken ha conquistato un pubblico devoto con i suoi spettacoli dal vivo intimi e intensi, spesso eseguiti senza alcuna amplificazione, così come con i suoi album ricchi, orchestrali e immaginifici; il pubblico di Ken apprezza questa dicotomia - anzi, sono proprio la diversità, la varietà e la maestria del suo talento, unite alla verità emotiva delle sue interpretazioni, a incantare ascoltatori in tutto il mondo. È passato oltre un decennio dall’ultimo album solista di Ken, e il suo nuovo lavoro, “Circuit Breaker” (pubblicato ad ottobre 2024), il quinto, è davvero un audace salto rispetto ai precedenti: le parti più grezze sono ancora più crude; i momenti delicati sono ancora più toccanti e la sua sofisticatezza cosmopolita è distillata in una purezza quasi cosmica. L’album attraversa episodi di chamber pop alla Jimmy Webb, la stravaganza estatica di Bowie, una cupa distillazione sonora del lato oscuro della psiche umana con uno spoken word della regina dell’underground newyorkese Lydia Lunch, e altro ancora, e vede partecipare la sezione ritmica degli Attractions di Elvis Costello (il bassista Bruce Thomas e il batterista Pete Thomas) e niente meno che la leggenda del glam rock Suzi Quatro al basso. Trovare la forza per superare qualsiasi ostacolo è un tema ricorrente in “Circuit Breaker”, e Ken ha vissuto sulla sua pelle questa esperienza, il che dona a “Circuit Breaker” un’immensa carica emotiva e una percepibile urgenza e lo arricchisce di una saggezza conquistata a caro prezzo. Mentre Ken conclude il suo quinto decennio come musicista, performer, produttore, scrittore e altro ancora, “Circuit Breaker” ce lo propone con una visione chiara, un cuore impegnato e una magistrale padronanza della sua arte. È il momento perfetto per entrare in contatto con questo artista multidimensionale, profondamente impegnato, sorprendente e affascinante.
“Un artista degno di rispetto e di un ascolto per qualsiasi vero fan del pop classico... impeccabile sotto ogni aspetto” (Pitchfork)
“Stringfellow è uno degli autori più sottovalutati della nostra generazione” (Billboard)
“La voce limpida e composta di Stringfellow perdona tutti i peccati” (Rolling Stone)
“Perfezione pop lussureggiante” (Mojo)