Ingresso: 15,00€
Minori di 30 anni: 8€ (regolamento sconti)
Astro nascente del songwriting americano
Se l’anno scorso avete apprezzato le Buscadero Nights, se avete amato il concerto di Gregory Allan Isakov a Maison Musique, questo è il concerto che fa per voi. Chris Pureka è una straordinaria folksinger originaria del Massachussetts e il suo show è assolutamente imperdibile per gli amanti di questo genere, perché un’artista come Chris è merce rara nell’era dell’apparenza e del successo effimero. Sostanza, attenzione ai dettagli, intelligenza emotiva sono gli ingredienti che, appoggiati a una voce ammaliante e a una tecnica finger picking di livello assoluto, creano il suo stile inimitabile. Chris, dopo studi in campo scientifico e l’inizio di una promettente carriera universitaria, decide di mettere a frutto il suo talento musicale nel 2004 con l’album Driving North, prodotto, come quelli che seguiranno, dalla sua etichetta Sad Rabbit. Per Chris l’indipendenza è una esigenza primaria e assoluta, dice: La parola ‘indipendente’ è diventata un tormentone ormai. Ma è così che ho sempre fatto. Sono indipendente al 100%, il ché non significa che sono sotto un’etichetta indie: io gestisco e sono la mia etichetta. Fin dal primo disco è riuscita a crearsi, al di fuori dei canali mediatici tradizionali, una solida base di fan, in continua crescita. Con il secondo album, Dryland (2006), Chris attira l’attenzione della critica grazie a quella voce unica, capace di rendere le pene d’amore in qualche modo desiderabili. Il più recente How I Learned to See in the Dark (2010), che Chris presenta al FolkClub, segna una nuova avventura. È un album più complesso, profondo e ad ampio spettro di qualsiasi altra cosa lei abbia pubblicato prima. Una rinnovata ricerca, abbinata a un suono più astratto, atipico nel territorio del songwriting, emerge in ogni traccia; una maggiore complessità della musica al servizio della urgenza espressiva di Chris.
...ha così tanto talento come chitarrista e come cantante che devi ascoltare ogni canzone due volte, una per il suo stile chitarristico e un’altra per i suoi testi appassionati che parlano d’amore, perdita e speranza... The Boston Globe
...sicuramente, con la “nostra amata” Mary Gauthier, rappresenta una delle certezze per il futuro... Buscadero
Al FolkClub con Chris (chitarra e voce), Sebastian Renfield (chitarra elettrica e banjo).