Una produzione del
TORINO JAZZ FESTIVAL 2021
JAZZ CL(H)UB
Ingresso LIBERO e GRATUITO
Tessera FolkClub FACOLTATIVA
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John Greaves, gallese classe 1950, è una figura leggendaria nella scena avant/prog internazionale e in quella che viene chiamata la Scuola di Canterbury. Fondatore degli Henry Cow con cui veste il ruolo di bassista, pianista e compositore, lascia la band per unirsi a Peter Blegvad degli Slapp Happy e con Lisa Herman, a New York, e dare alle stampe il capolavoro Kew. Rhone. nel 1976. La sua fenomenale carriera lo porta a collaborazioni leggendarie tra le quali spiccano il sodalizio con Robert Wyatt, National Health, Soft Heap, Elton Dean Band, Mike Oldfield, Brian Eno, David Cunningham, Michael Nyman, Carla Bley, Michael Mantler, Jack Bruce, Link Wray, Fred Frith, Pip Pyle, The Lodge con Jakko Jakszyk, David Thomas e ancora tanti tra cui la recente collaborazione con la North Sea Radio Orchestra nel progetto Folly Bololey e con l’astro nascente della scena avant/prog Annie Barbazza. Grande successo di critica hanno avuto i cicli di canzoni scritti da Greaves basati sui testi di poeti come Joyce, Verlaine, Thomas, Swinburne, Blegvad ecc. Uscite su disco per le prestigiose etichette Harmonia Mundi, Manticore e Dark Companion. Canzoni dove la melodia lascia spazio ai testi, cantati in tre lingue (francese, inglese e italiano). Un omaggio a Franco Battiato, recentemente scomparso, e ai grandi italiani come Claudio Rocchi fanno cameo in uno spettacolo andato in replica per ben 5 serate alla Gare du Jazz di Parigi e che ha aperto il RIo Festival a Lione, il più importante festival di musica contemporanea europeo, e che ha debuttato al Café Oto di Londra, dove Jonathan Coe, presente tra il pubblico, ne ha scritto un’ entusuasmante critica. Uno spettacolo che, pur toccando i vertici della canzone contemporanea, è di piacevole fruizione e di grande impatto emotivo.
Figlio del bandleader di un’orchestra da ballo, che gli trasmise la passione per la musica, John Greaves nacque nel 1950 in Galles. Crebbe a Wrexham, nel nord-est della nazione, e all’età di 12 anni ricevette in regalo un basso; pochi mesi dopo John entrò a far parte dell’orchestra del padre, in cui suonò per i successivi quattro anni, avendo modo di cimentarsi in vari stili musicali. Negli stessi anni suonò anche in alcuni gruppi locali di musica pop. Nel 1967 si trasferì a studiare nella città inglese universitaria di Cambridge, dove nel 1969 entrò a far parte degli Henry Cow. La band si era formata l’anno precedente e nel giro di pochi anni sarebbe diventata uno dei maggiori esponenti dell’avant-progressive rock britannico. Nei primi due anni conciliò l’attività musicale con lo studio, ottenendo nel 1971 il Master of Arts universitario. Rimase fino al 1976 con gli Henry Cow, che con Greaves effettuarono diversi tour e pubblicarono 5 album. Nel biennio 1974-1975, gli Henry Cow svilupparono una fitta collaborazione con gli Slapp Happy, che portò alla realizzazione degli album Desperate Straights e In Praise of Learning, attribuiti ad entrambi i gruppi. Fu in quel periodo che l’impegno politico degli Henry Cow e il loro rifiuto di scendere a compromessi con l’industria musicale li portò a inimicarsi la critica e a essere ignorati in patria. Perse interesse per gli Henry Cow anche la loro casa editrice Virgin Records, che da piccola etichetta indipendente pioniera della musica sperimentale era diventata in pochi anni un colosso interessato principalmente a musica più commerciale. Fu così che la band si pose al di fuori del grande show business cercando fortuna nell’Europa continentale, dove aveva maggiori estimatori; tali scelte avrebbero influito anche sulla musica a venire del gruppo. La conoscenza di Peter Blegvad, chitarrista americano degli Slapp Happy, aveva nel frattempo segnato una svolta nella carriera di Greaves, che nel 1976 lasciò gli Henry Cow e raggiunse Blegvad a New York. Nella metropoli americana, i due si unirono alla cantante Lisa Herman e incisero Kew. Rhone., accreditato a tutti e tre i musicisti. L’album, pubblicato dalla Virgin, fu registrato negli studi di Carla Bley e Michael Mantler, che fecero anche parte della formazione. Al ritorno in Inghilterra, Greaves compose e arrangiò musiche per lavori teatrali, partecipando anche ad alcune rappresentazioni come attore. Agli inizi del 1978 entrò nella formazione dei National Health, contribuendo alla realizzazione di Of Queues and Cures, il secondo album della band, dove suonò anche Blegvad in qualità di ospite. Il gruppo si sciolse nel 1980 senza pubblicare altri dischi e si sarebbe temporaneamente riunito alla fine del 1981 per registrare l’album D.S. Al Coda in memoria di Alan Gowen, il tastierista della band morto nel maggio precedente. Nel periodo in cui fece parte dei National Health, Greaves sostituì Hugh Hopper nei Soft Heap, composti da Elton Dean, Pip Pyle e Alan Gowen (sostituito dopo il 1981 da Mark Hewins), con questo supergruppo si esibì in diversi concerti europei negli anni ottanta. Il primo album da solista di Greaves fu Accident, pubblicato nel 1983 dall’indipendente Europa Records. Nel 1984 si trasferì a Parigi, dove formò una band con Kristoffer Blegvad (voce), François Ovide (chitarra), Denis Van Hecke (violoncello) e Mireille Bauer (percussioni). Con questa formazione realizzò il suo secondo album solista, Parrot Fashion, pubblicato dalla Europa nel 1985. Nel 1986 partecipò ad un breve tour del supergruppo Michael Mantler Band, dove suonavano anche Jack Bruce (Cream) e Nick Mason (Pink Floyd). Il sodalizio con Blegvad continuò nel 1987 nel progetto The Lodge, sul quale i due lavoravano da qualche anno. Il gruppo pubblicò l’album Smell Of A Friend e si sciolse alla fine del 1989. Il terzo album da solista fu La Petite Bouteille De Linge, registrato tra il 1989 ed il 1990 a Parigi con François Ovide alla chitarra, Sophia Domancich al piano e Pip Pyle alla batteria. Nello stesso periodo registrò il suo primo lavoro con l’irlandese David Cunnigham, l’eponimo album Greaves-Cunningham, pubblicato in Giappone nel 1991. Nel 1993 formò, con la collaborazione di Elton Dean e Pip Pyle, la prima John Greaves Band, che si limitò a qualche esibizione dal vivo. L’arrangiamento che fece di alcune delle proprie precedenti canzoni fu pubblicato in quello che è considerato il suo capolavoro, l’album Songs del 1995, dove collaborò come cantante il suo ammiratore Robert Wyatt con il quale aveva già collaborato in passato. Sempre in quegli anni vi furono nuove collaborazioni con Blegvad e Cunningham. Nel 1997 cantò nel nuovo album di Michael Mantler The School Of Understanding. Nel 1998 si esibì da solo in alcuni concerti in Francia e in Giappone, cantando e accompagnandosi col piano. Nel maggio del 2001 fu pubblicato il suo disco The Caretaker, che stava preparando da tre anni, molto più elettrico del precedente Songs. Nello stesso periodo preparò un album di musica strumentale e un altro di jazz, On The Street Where You Live, che fu pubblicato contemporaneamente a The Caretaker. Nel 2002, Greaves formò il trio acustico JazzSongs trio con Sophia Domancich e il violoncellista Vincent Courtois. Il disco che incise questa formazione, The Trouble With Happiness, fu pubblicato nel 2003 dalla prestigiosa Harmonia Mundi e venne accolto favorevolmente dalla critica. Tra le numerose collaborazioni successive, da segnalare la partecipazione nel 2003 al concerto Dedicated To You, un tributo a Robert Wyatt che si svolse a Charleville-Mézières in Francia. Nel 2004 Greaves pubblicò l’album acustico Chansons, cantato in francese da Elise Caron e impreziosito dalla nuova collaborazione di Wyatt. Nel 2008 uscì Greaves Verlaine, in cui ha messo in musica alcune poesie del ‘poeta maledetto’ Paul Verlaine. Nel 2011 fu pubblicata la prosecuzione di tale tributo, l’album Greaves Verlaine 2; in entrambi questi lavori, Greaves canta e suona le tastiere. Negli ultimi anni ha partecipato al progetto Songs From The Beginning, che elabora classici di famosi gruppi di rock progressivo, tra cui i King Crimson, i Soft Machine, gli Henry Cow e gli Hatfield and the North. È unanimaìmente considerato dalla critica un gigante del progressive mondiale. Attualmente si esibisce al pianoforte, con Annie Barbazza alla seconda voce, oppure in trio con Peter Blegvad e Annie Barbazza.
Annie Barbazza è la stella nascente della scena avant/prog internazionale. Inizia la sua carriera giovanissima come batterista in una band progressive mentre studia pianoforte al Conservatorio Nicolini di Piacenza. Il suo talento viene scoperto casualmente da Greg Lake (King Crimson, Emerson Lake & Palmer) che la incoraggia ad approfondire la ricerca vocale e compositiva e la vuole sul palco, appena diciottenne, al suo fianco assieme a star del pro italiano come Aldo Tagliapietra e Bernardo Lanzetti. Lake stesso inventa uno show per lei, Annie’s Playlist, dove la giovane polistrumentista esplora i classici della musica che hanno avuto un ruolo importante nella sua formazione artistica: dai Beatles a Nick Drake, dai King Crimson ai Residents passando per Brian Eno e Claudio Rocchi. La frequentazione di musicisti/amici come Lino Capra Vaccina, Keith Tippett, Fred Frith e Paolo Tofani la 'dirottano' verso una forma assai meno convenzionale di canzone. Un simile talento non passa certo inosservato e iniziano le richieste di collaborazione: Eugenio Finardi la vuole spesso al suo fianco dal vivo e Annie si trova ad aprire concerti di Ian Paice, Peter Hammill, Strawbs e tantissimi altri ancora, mentre artisti cone Robyn Hitchock, Osanna, Giorgio Fico Piazza, Aldo Tagliapietra, John Greaves, gli Area e tanti altri la invitano a suonare live assieme. Proprio Paolo Tofani degli Area la invita a cantare Gioia e Rivoluzione nel loro concerto di addio. Greg Lake concepisce il progetto Moonchild e ne produce il disco per l’etichetta storica degli Emerson Lake & Palmer, la Manticore Records. Si tratta di una rivisitazione in chiave minimale e contemporanea dei brani storici e iconici di ELP e dei King Crimson, arrangiati per pianoforte e voce da Max Repetti, che esegue al pianoforte. Il disco diviene un successo internazionale sia di critica che di pubblico. John Greaves, leggendario fondatore degli Henry Cow, vuole Annie quale voce solista in Folly Bololey, progetto ove la North Sea Radio Orchestra di Craig Fortnam, rivisita sotto la benevola egida dell’illustre autore, il mitico Rock Bottom di Robert Wyatt. L’opera diviene un album segnalato tra i più importanti del 2019, diventando album dell’anno per molte riviste specializzate (Mojo e l’autorevole The Wire). L’ensemble chiude come headliners il Rock In Opposition Festival a Lione nel maggio dello stesso anno trionfando pochi mesi dopo nella diretta a Radio France nel dicembre dello stesso anno. Nel 2020 pubblica il suo primo album solista Vive che riceve recensioni a 5 stelle in tutto il mondo, mentre l’autorevole rivista inglese Prog Magazine le dedica un ampio spazio definendola rivelazione dell’anno: il biografo dei King Crimson, Sid Smith, paragona l’opera a Lorca di Tim Buckley. Un fiume di critici autorevoli tra i quali Ernesto Assante, Federico Guglielmi, Riccardo Bertoncelli e Gino Dal Soler scrivono recensioni appassionate, e quotidiani da La Repubblica a Libertà e La Stampa danno spazio all’opera, scrivendo pezzi lusinghieri. La rivista Blow Up lo premia quale disco migliore dell’anno. Al disco partecipano musicisti del calibro di Daniel Lanois, Fred Frith, John Greaves, Greg Lake, Paul Roland, Lino Capra Vaccina, Paolo Tofani, Olivier Mellano, Michael Tanner e altri ancora. Oggi Annie è impegnata su tre diversi fronti, portando nei live i suoi molteplici progetti: Vive vede Annie sola alternarsi alle chitarre e al pianoforte offrendo la musica del suo meraviglioso album assieme ad alcune cover nobili. John Greaves & Annie Barbazza duo: The Poet’s Game uno spettacolo raffinato che ha avuto successo nei teatri più di tendenza dalla Gare du Jazz a Parigi al mitico Café Oto di Londra. Repertorio del leggendario musicista gallese e brani di Annie con particolare attenzione alle trascrizioni in musica di Joyce, Thomas, Verlaine ecc. Moonchild: Annie in duo con il pianista Max Repetti propone lo spettacolo prodotto da Greg Lake nel quale vengonio rivisitati in chiave contemporanea i brani di Emerson, Lake & Palmer e King Crimson.