Ingresso: 20,00€
Minori di 30 anni: 10€ (regolamento sconti)
Prezzo: 5,00€
Trovandosi spesso in bilico tra i due generi, la Session Americana potrebbe essere definita una rock band in una tazza da the o forse un gruppo folk in una bottiglia di whiskey (la rivista Rolling Stone così dice di loro). Questo straordinario collettivo di talentuosi musicisti, che sarebbe riduttivo chiamare band, nasce nella dimensione live e sfodera strumenti originali, come una chitarra Parlor dell’anteguerra, un vetusto organo Estey, un mandoloncello (parente del liuto) e un’armonica superstite di un incendio. Il loro show è davvero travolgente e si basa su un format semplice e originale: un vecchio microfono a condensatore poggiato su un tavolo e i musicisti tutti intorno che intrecciano voce e strumenti come nella migliore tradizione bluegrass, una situazione calda, familiare, che già in occasione dei loro concerti dell’aprile 2015 e aprile 2018 ci è parsa assolutamente perfetta per il FolkClub.
Lo show spesso vede il coinvolgimento di ospiti e special guest come ad esempio Dennis Brennan, Peter Wolf, Patty Griffin, Rachael Price, Aoife O'Donovan e molti altri. Non ci sono due concerti uguali di Session Americana: sono una all-star band, ma i loro show sono l’incontro di un gruppo di amici che si trova a suonare insieme, creando un’atmosfera di complicità e di divertimento reciproco in cui immediatamente il pubblico viene coinvolto. È una band che sa come divertirsi e divertire, ma sa raggiungere l’essenza della canzone e restituirla magistralmente al pubblico. La sfida di riuscire a trasportare tutte queste atmosfere e improvvisazioni su un disco è stata vinta con il loro quinto splendido CD: Pack up the circus magistralmente prodotto dalla folksinger Anais Mitchell, insieme a tutti i musicisti della band. Il gruppo si è formato nel 2004 a Boston sull’idea di applicare la modalità tipica del folk irlandese, in cui i musicisti siedono in circolo attorno a un tavolo, alla musica folk americana, da qui nasce il nome. Il sestetto originario iniziò con canzoni country tradizionali e classici della tradizione bostoniana, per poi aprirsi a composizioni originali di autori quali Jimmy Ryan, Mark Sandman (Morphine), e Dennis Brennan. Il loro debutto discografico, The table top people volumes 1 and 2 (2005), ha influenzato numerosi gruppi che hanno adottato la loro originale formula musicale, e ha procurato loro numerosi ingaggi come band di supporto a rinomati folksinger (Peter Wolf dei J. Geil, Patty Griffin, Bill Janovitz dei Buffalo Tom, tra gli altri). Il gruppo è cresciuto velocemente dai concerti nei locali, a vera e propria istituzione regionale per l’area di Boston, suonando per festival nazionali e internazionali e teatri in USA ed Europa. …facciamo questa cosa davanti alla gente, condividiamo idee, ci esprimiamo spontaneamente e collaboriamo con chiunque sia disponibile. C’è un’energia da ‘tutto scorre e qualunque cosa può accadere’. La gente capisce che questa non è solo una band, ma un’esperienza preistorica che non si può rendere su youtube, bisogna esserci… spiega Cavanaugh. Session Americana ha ricevuto numerosi premi e nomination: Best Roots Act e Best CD per l’Improper Bostonian, Best Folk Act e Best Live Residency e nomination come Best Americana Act e Best Live Act ai Boston Music Awards. Il cantante dei Buffalo, Tom Bill Janovitz, ha detto di loro …ogni concerto riproduce quella notte magica davanti al fuoco al campeggio estivo che hai passato quando eri un ragazzo e non hai mai dimenticato… I vari membri della band vantano prestigiose collaborazioni con, tra gli altri, Treat Her Right, Patty Griffin, Lori McKenna, The The, Dennis Brennan e Kris Delmhorst. Nel 2016 la band pubblica un altro splendido disco intitolato Great Shakes e prodotto dal mandolinista Jefferson Hamer che entra in pianta stabile nel progetto. È il decimo album della Session Americana e viene accolto con clamore dalla critica aggiudicandosi il titolo di Disco dell’Anno per i Boston Music Awards. La Session Americana è un vero e proprio collettivo di musicisti che, oltre a quelli che saranno presenti al FolkClub, annovera: Dietrich Strause, Jefferson Hamer, Alec Spiegelman, Adam Moss, Anais Mitchell, Zach Hickman, Charlie Rose, Duke Levine, Eliza Carthy, Jennifer Kimball, Kimon Kirk.
North East è il titolo dell’ultimo album, il dodicesimo assoluto compresi 5 live della cult band di Boston. È un omaggio alla loro terra, il New England, una terra di frontiera, di approdi per mare dall’Europa, soprattutto dall’Inghilterra e dall’Irlanda. 14 canzoni, tutte cover firmate dai più grandi cantautori e band del North East: James Taylor, Jonathan Ritchman, Morphine, Pixies, Patty Griffin, Donna Summer, Tom Rush, Carly Simon, Bill Morrisey etc etc. Un disco che è il manifesto di una scena musicale e che rappresenta un grandioso omaggio all’essenza stessa della folk music. Canzoni di epoche diverse eppure così attuali che esaltano le qualità della Session Americana, capace di contaminare il folk con il rock, il blues e la psichedelia. La versione italiana del disco, pubblicata da Appaloosa Records, contiene 3 canzoni in più rispetto alle altre edizioni. North East riesce a fotografare su disco l’esperienza magica dei live della Session Americana, una delle più importanti band americane contemporanee.
Al Folkclub: Ry Cavanaugh (chitarra e voce), Billy Beard (percussioni e voce), Dinty Child (mandolino, pedal steel, dobro, voce), Jon Bistline (basso e voce), Jim Fitting (armonica e voce) e Ali McGuirk (chitarra e voce).
Questo è un collettivo, una comunità, non è solo una band: è un’esperienza (Redline Roots)
Se suonano a meno di 150 km da casa vostra, andateci, e sarete ampiamente ricompensati per il vostro sforzo (Metroland).
http://www.sessionamericana.com