Riccardo Tesi: organetto diatonico
Giua: voce e chitarra
Vincent Boniface: clarinetti e sassofoni
Riccardo e Giua sono amici da oltre vent’anni, in cui spesso hanno collaborato, sia partecipando ai reciproci dischi sia scrivendo canzoni a quattro mani. Ora -finalmente- presentano il loro concerto in duo, “Retablos”, tra canzone d’autore, canzoni popolari e musica strumentale, uno spettacolo in cui fondono i loro percorsi artistici, differenti ma anche molto affini: quello della musica popolare e strumentale di Riccardo Tesi e quello della canzone d’autore e popolare di Giua. Il titolo dello spettacolo è ispirato a una delle maggiori espressioni dell’arte peruviana: i retablos, piccole scatole di legno portatili che anticamente contenevano figure di santi e che oggi riproducono anche scene della vita quotidiana. Scatole “magiche” quindi, finestre che si aprono e raccontano, che catapultano in mondi lontani... proprio come la musica.
Mettetevi comodi, aprite le orecchie e il cuore: si parte!
Riccardo Tesi è un Amico del FolkClub, uno degli artisti di punta del folk italiano ed europeo, tra i musicisti più autorevoli della scena world internazionale, alfiere e maestro di uno strumento -l'organetto diatonico- che amiamo in modo particolare. In perfetta simbiosi con la sua poetica della memoria, nel corso della sua lunga carriera Riccardo Tesi ha rivoluzionato l'immagine e il vocabolario del suo strumento, l’organetto diatonico, antenato della fisarmonica, al quale per primo in Italia ha consacrato un intero disco (“Il ballo della lepre” - 1981); ha forzato i ristretti confini della musica popolare per inserirlo in ambito jazz e cantautorale (è stato l'organettista di Ivano Fossati, di Gianmaria Testa e di Fabrizio De Andrè nel suo ultimo album “Anime Salve”). Dagli esordi decisamente folk nel 1978, al fianco della straordinaria Caterina Bueno (alla cui figura, fondamentale per il folk italiano, Riccardo ha dedicato un disco e una serie di concerti), alle odierne collaborazioni, la storia musicale di Tesi vive di una preziosa continuità fatta di passione, audacia artistica e curiosità onnivore, che dalla tradizione toscana lo ha accompagnato al confronto con quelle italiane, basche, inglesi, francesi e malgasce, con il jazz, il liscio e la canzone d’autore. Ciò che colpisce in Tesi è lo stile, chiaramente riconoscibile, attraverso il quale riesce a far parlare all’organetto una lingua arcaica e nuova al tempo stesso, dilatando il lessico e la tecnica di uno strumento rimasto a lungo patrimonio esclusivo della tradizione. Una scelta ‘splendidamente inattuale’ che lo iscrive, per lirismo e virtuosismo, al circolo di quanti, a tutte le latitudini, hanno ridato dignità alla fisarmonica e ai suoi affini. Varie e prestigiose le sue tantissime collaborazioni: Ivano Fossati, Fabrizio De Andrè, Ornella Vanoni, Gianmaria Testa, Giorgio Gaber, Carmen Consoli, Carlo Muratori, Tosca, Cisco, Cristina Donà, Nada, Giua, Peppe Voltarelli, Mauro Ermanno Giovanardi, Ritmia, Patrick Vaillant, Jean Marie Carlotti, John Kirkpatrick, Marc Perrone, Kepa Junkera, Gianluigi Trovesi, Justin Valì, Elena Ledda, Lucilla Galeazzi, Dounia, Amelia Muge, Rita Botto, Vincenzo Zitello, Gabriele Mirabassi, Alfio Antico, Rocco de Rosa, Rao Kyao, Custodio Castelo, Maria Pia de Vito, Beppe Gambetta, Reno Brandoni, Peppino D’Agostino, Daniele Sepe, Banda Osiris, Francesco Magnelli, Ginevra di Marco (ex CSI e PGR), Piero Pelù, gli Skiantos. Dal 1992 è il leader fondatore di Banditaliana, che attualmente è considerata una delle formazioni più importanti del panorama world internazionale, con la quale ha registrato 6 album e festeggiato 25 anni di attività.
Voce intensa, suadente e ‘graffiata’, chitarrista dotata e raffinata, interprete e autrice di grandissimo talento, Giua è vincitrice dei Premi Lunezia, Castrocaro, Musicultura, Mantova Musica Festival, Festival de Cançó Barnasants di Barcellona; finalista al Festival di Sanremo nei Giovani nel 2008, ha all’attivo cinque dischi, molte collaborazioni teatrali (come autrice delle musiche ed interprete in scena) e tantissime musicali (tra esse: Riccardo Tesi, Fausto Mesolella, Adriana Calcanhotto, Jaques Morelenbaum, Armando Corsi). Ha lavorato con Neri Marcorè nello spettacolo “Quello che non ho”, e con lui è attualmente impegnata nello spettacolo “La buona novella” dedicato all’opera di Fabrizio De André, per la regia di Giorgio Gallione. È tra le fondatrici del Coro Popolare della Maddalena, corale multietnica, e con l’Ospedale San Martino di Genova sta portando avanti il Progetto corale "Parkinsong” rivolto alle persone affette dal Morbo di Parkinson. È stata autrice e interprete in scena delle musiche di "Maria Stuarda”, dramma teatrale di Schiller per la regia di Davide Livermore, per cui ha realizzato “Human Pride”, brano che ha accompagnato tre stagioni del Teatro Nazionale di Genova. Nel 2023 ha pubblicato due singoli, “Quella là” con i Blue Dolls, e “Siamo tutti dello stesso segno” con Simon&TheStars. Sempre nello stesso anno è uscita “Mex moon” composta a quattro mani con Riccardo Tesi. Nel 2024, in occasione dei 160 anni della Croce Rossa Italiana, ha pubblicato una sua versione di “Non mi dire chi sei” di Umberto Bindi, insieme a Gnu Quartet e Armando Corsi per un vinile a tiratura limitata. Ha composto le musiche di scena dello spettacolo di prosa “Giro di vite” tratto dal romanzo di Henry James, adattato da Carlo Sciaccaluga per la regia di Davide Livermore, in occasione dell’inaugurazione della stagione 2024/25 del Teatro Nazionale di Genova e Dell’Opera Carlo Felice.
Ospite d’eccezione in occasione di questa serata il talentuoso Vincent Boniface, fuoriclasse polistrumentista valdostano dalla straordinaria versatilità, profondamente legato alla tradizione musicale popolare, ma allo stesso tempo all’avanguardia sotto ogni punto di vista. Amante della contaminazione stilistica incardinata su differenti generi musicali apparentemente agli antipodi, è membro della rinomata famiglia Boniface e di vari ensemble tra i quali i Trouveur Valdotèn, Pitularita, L'Orage, Toc Toc Toc, Abnoba, Ishtar Connection, Estremìa e Collettivo Decanter.