MATT DARRIAU'S PARADOX TRIO (USA)

Live

Ingresso: 18,00€
Minori di 30 anni: 9€ (regolamento sconti)

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Il clarinettista dei Klezmatics e il suo gruppo dedicato a una personalissima rilettura dei ritmi balcanici

Chi ha assistito ai concerti dei Klezmatics al FolkClub nel 2008 e nel 2012 ricorda certamente il loro funambolico clarinettista. Il suo nome è Matt Darriau e questa volta approda al FolkClub con il suo Paradox Trio, che ovviamente è un quartetto, altrimenti che paradosso sarebbe? Amiamo particolarmente, si sa, la scena jazzistica newyorkese ed è proprio in quel milieu che affonda le sue radici questo straordinario ensemble. La musica balcanica, gipsy, klezmer sono rilette e riproposte attraverso la lente deformante e stimolante del jazz più avanzato, per approdare a un suono che è nuovo e antico allo stesso tempo.
Formato da Matt Darriau nel 1994, il Paradox Trio ha influenzato in modo particolare la scena downtown newyorkese degli anni novanta, mettendo in primo piano i ritmi e le melodie dell’Est Europa e del Medio Oriente. Con i suoi applauditissimi show nei club della Grande Mela (il Bell Café e la Knitting Factory, in particolare, l'etichetta di quest'ultimo produrrà pure il loro primo, eponimo, CD nel 1995) il gruppo si impone subito all'attenzione di critica e pubblico. Nel 1997, sempre per Knitting Factory, esce il loro secondo CD, Flying at a slant, cui segue nel 1999 Source, un album interamente dedicato alla musica di inizio '900 dell'impero ottomano. Seguono anni di intensa attività live per il gruppo con partecipazioni nei più prestigiosi festival americani ed europei. Nel 2005 esce il loro quarto CD Gambit. Il Paradox Trio si è spesso cimentato nella sonorizzazione live di alcuni classici del cinema muto. Di particolare valore il loro lavoro sul capolavoro surrealista di Luis Bunuel e Salvador Dalì Un chien andalou.

Matt Darriau. Principalmente noto per essere un membro stabile dei Klezmatics, lo straordinario e funambolico clarinettista Matt Darriau è titolare di numerosi progetti musicali: il settetto avant-swing Ballin’ the Jack, che mischia lo swing delle origini alla moderna improvvisazione; il quintetto jazz Yo Lateef; i Disastro Totale con Yuri Lemeshev dei Gogol Bordello; i Celtic Eclectic, con il suonatore di uilleann pipes Ivan Goff (da noi apprezzato al FolkClub nella scorsa stagione quando accompagnò Iarla O'Lionaird), la Recycled Waltz Orchestra, la Klezmer Brass Allstars di Frank London e i Liquid Clarinets .

Brad Shepik. Cresciuto a Seattle, è stato allievo di Ralph Towner al Cornish College of Arts. La sua carriera si muove sul crinale tra il jazz moderno e il folk, in particolare quello di matrice balcanica; questa doppia ispirazione rende il suo sound originale e particolare in entrambi i contesti. Ha fatto parte del Dave Douglas Tiny Bell Trio e della Electric Be Bop Band di Paul Motian; grande influenza sul suo stile ha avuto il sodalizio con il sassofonista bulgaro Yuri Yunakov, nella sua Wedding Band. Lo abbiamo ammirato al FolkClub nel 2009 quando accompagnava Joey Baron.

Al FolkClub il Paradox Trio, ovvero Matt Darriau (ance), Brad Shepik (chitarre), l'inventore dello stile “ethno-slap-funk-cello” Rufus Cappadocia (violoncello) e dalla Macedonia Seido Salifoski (dumbeck e percussioni).