South Beat: batte forte il cuore del Sud
Canto Antico nasce nel 2000 a Milano imponendosi prestissimo all’attenzione del pubblico con il proprio repertorio di musica popolare del Sud Italia. Composto interamente da artisti dalle origini mediterranee, Canto Antico è da subito impegnato in un’intensa attività di divulgazione della musica, delle danze e culture del Sud: i testi sono quelli della tradizione orale contadina, gli strumenti sono composti da tamburi, chitarre battenti, flauti e ciaramelle, i balli sono tarantelle nelle loro differenti declinazioni rituali e regionali. Canto Antico si esibisce in Italia, in Europa e in America e nel 2003 è in tour a Cuba. Tra il 2004 e il 2005 aumentano le collaborazioni tra cui spiccano quelle con Officina Zoè, Mascarimirì e Nando Citarella. Il duo Illario-Di Ieso è ingaggiato per la direzione artistica di festival e rassegne milanesi, dove persegue l’intento sociale di offrire alla città nuove modalità aggregative, semplici, sane e fondate su scambi umani favoriti dalla magia del ballo e dall’energia della musica popolare del Sud. L’esordio discografico avviene nel 2006 quando viene pubblicato il CD Jesce a’llà, Jesce a’llà ha inizio un processo di appropriazione e rielaborazione del patrimonio della tradizione orale del Sud che ha reso originale e riconoscibile il sound di Canto Antico: il suono si fa più maturo, il linguaggio espressivo più raffinato, gli arrangiamenti più ricercati e sempre più percepibili le contaminazioni sonore dell’area del Mediterraneo. Tra il 2006 e il 2007 il gruppo partecipa a tutti i maggiori folk festival italiani ed europei e vince il primo premio al Concorso Internazionale di Musica della Val Tidone nella sezione Folk. Collabora con Marina De Juli, attrice storica della compagnia di Dario Fo e Franca Rame, partecipando al già noto Ho visto un re e realizzando il nuovo spettacolo La storia delle meraviglie del mondo. Nel 2008 Canto Antico realizza un nuovo progetto con Stygiens, gruppo di giovanissimi talenti piemontesi che rivisita antiche melodie del Nord Italia con l’energia e la freschezza che solo un metabolismo giovane sa comunicare. Ha inizio il nuovo tour A Metà strada. In questo spettacolo pizziche, tammuriate e canti del Sud si incontrano a metà strada con il repertorio da ballo della tradizione piemontese e occitana. La combinazione è sorprendente: un suono caldo, intenso, travolgente, alimentato dall’entusiasmo di questa unione all’insegna della contaminazione. Il tour è un successo, i concerti si moltiplicano e i riconoscimenti non tardano ad arrivare: nel luglio del 2008 Canto Antico conquista il primo premio al Folkontest, il più importante concorso italiano per gruppi emergenti nel campo della musica folk, tradizionale, etnica. Nel 2009 è ospite d’onore al Festival Interceltic di Lorient. Nel 2011 è la volta di Terramara, un progetto realizzato in collaborazione con Emanuela Gabrieli, una delle voci emergenti del Salento, la cantante che si è distinta alla Notte della Taranta per la sua potenza vocale dalle tinte blues e soul. Canto Antico cura gli arrangiamenti musicali e il risultato è un impasto vocale intenso, antico e moderno insieme. Repertori tradizionali sono riproposti in arrangiamenti inediti creando atmosfere ricche di sfumature emotive. Il tour che ne consegue vede il gruppo impegnato su prestigiosi palcoscenici in Italia, Belgio, Francia, Germania e Grecia. Il 2012 segna una svolta nella storia, nel repertorio e nello stile di Canto Antico. Gli artisti avvertono forte l’esigenza di dare voce e suono al mondo contemporaneo e cittadino cui appartengono, una dimensione metropolitana a volte alienante fatta di velocità, suoni, colori, ombre e inquietudini dove la musica tradizionale s’innesta con il suo potere aggregante e la potenza dirompente dei suoi battiti. Nasce così South Beat, termine coniato dal gruppo che trova precisa collocazione nella world music internazionale. Nel nuovo progetto di Canto Antico la musica del vulcano e della tarantola, inarrestabile, muove dalle campagne alla città e si arricchisce di nuovi respiri e visioni musicali. In South Beat ritualità ancestrali e ritmi ipnotici della terra si fondono con sonorità urbane, echi di blues, suggestioni e groove della musica nera made in Naples. Il nuovo sound porta in sé la rabbia della musica indipendente, l’inquietudine emotiva e l’incertezza di una società urbana contemporanea intenta a indagare a fondo le proprie radici per trovare quei valori e punti di riferimento ideali che la musica tradizionale porta naturalmente con sé. Il progetto South Beat è realizzato con la collaborazione di vari musicisti: Simone Mongelli e Lorenzo Gasperoni (percussioni) e Gianantonio Felice (basso), Marcello Lomascolo (voce), Orchestra di Via Padova. Dopo la presentazione al Womex dell’album South Beat, ha preso vita un nuovo EP, Trad Beat disponibile on line da gennaio 2015, un’anteprima che annuncia la collaborazione con una delle più importanti voci del Salento, Annacinzia Villani (Womex 2012, Womad 2013).
South Beat è il culmine di un percorso artistico iniziato con la fedele riproposizione delle musiche del Meridione, proseguito con il riarrangiamento personale dei brani della tradizione e sfociato ora in una scrittura autorale che immerge tutto il bagaglio delle esperienze precedenti nei suoni e nei ritmi frenetici della metropoli. Il disco si presenta dunque come una miscela esplosiva di suoni e di esperienze, una musica tarantolata che dalla cima del Vesuvio scende nelle campagne del Mezzogiorno per assorbirne i segreti tramandati da generazioni e poi risale lungo la Penisola seguendo il richiamo di nuove influenze sonore. Il filo conduttore, a livello strumentale, è la pulsazione ritmica: proprio come accade nelle tammurriate e nelle tarantelle, ogni composizione dei Canto Antico muove i suoi passi dall’incedere instancabile, quasi posseduto, di tamburi, tamburelli e percussioni. Attorno a quel battito si sviluppa poi un mondo sonoro a cui contribuiscono numerosi strumenti tipici di culture secolari, dalla fisarmonica al piffero, dalla cornamusa al flauto, dai violini agli scacciapensieri, ma anche elementi cardine della musica leggera come il basso, la batteria, perfino il Fender Rhodes. E poi la voce, anzi le voci, che si intrecciano in tessiture polifoniche capaci di trasportare l’ascoltatore ad altre latitudini.
Al FolkClub per la prima volta Canto Antico, ovvero: Armando Illario (fisarmonica, voce e direzione musicale), Francesca Di Ieso (tamburi a cornice italiani e voce), Francesco Nastasi (flauto ecornamusa), Marcello Lomascolo (voce e percussioni) Francesco Denaro (voce, chitarra, lira) e Marco Inaudi (basso).