MADRE TIERRA

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Ingresso: 15,00€

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I grandi temi dell'America Latina in chiave jazz
Madre Tierra è un omaggio jazz ai ritmi e alle melodie della musica Argentina, al mondo variegato dei suoi colori e dei suoi sapori così ricchi di storia. E’ un viaggio alle radici della musica popolare, delle lingue e dei linguaggi che costituiscono il tessuto culturale di un popolo sì sfaccettato e composito, ma ancora molto legato alle sue lontane origini africane; questo legame emerge fieramente all’ascolto di questo trio, fortemente voluto dal bassista argentino Carlos “el tero” Buschini che ha voluto al suo fianco compagni come Martin Troncozo e Fancesco Pinetti, che hanno portato nuovi e ricchi colori timbrici alla struttura armonica e ritmica. La Madre Tierra, ossia la Pacha Mama -con tutto il suo carico simbolico ed ancestrale- è il punto di partenza e di arrivo nell’indagine musicale di questo ensemble: i ritmi arcaici, più o meno conosciuti, che tuttora risuonano in quella parte di continente (valse, chamame, tango, bossa, choro, Murga, candombe, vidala, zamba, milonga…) costituiscono l’anima della scrittura compositiva di Carlos Buschini, ottimamente sostenuta dall’interpretazione squisitamente jazz di tutto il gruppo. Un viaggio in un mondo considerato senza confini (se non geografici), un modo originale di proporre ed eseguire la musica della propria terra unita al linguaggio universale del jazz: un approccio, questo, che ha già dato ottimi frutti, in fermento e in crescita, ma non ancora battuto quanto meriterebbe.
Carlos ‘El Tero' Buschini, bassista e compositore, è nato a Despeñaderos, nella provincia di Cordoba, in Argentina. Studia chitarra classica dall'età di undici anni e inizia la sua attività di musicista giovanissimo, come chitarrista e suonatore di bombo nei gruppi folk della sua regione. Partecipa a tour internazionali in America Latina e in Europa con diversi gruppi. La sua formazione musicale prosegue a La Comena, a Cordoba, al CPM di Milano e all'AIMRA a Lyon, in Francia. Segue inoltre numerosi workshop sotto la guida di Franco d’Andrea, Attilio Zanchi, Alain Caron, M. Stanchev e Joe Santiago. Nel 1989 si stabilisce definitivamente in Italia affermandosi ben presto sulla scena europea, collaborando con artisti argentini, italiani e francesi, tra i quali: Mercedes Sosa, Raul Carnota, Jairo, Julien Lourau, Bojan Zulfikarpasic, Magik Malik, Miguel Anga Diaz, Paolo Fresu, Luis Agudo, Minino Garay, Javier Girotto, Antonello Salis, Tiziana Ghiglione, Phil Drummy, Olivier Ker Ourio, Laurent De Wild, Daniel Mille, Nicola Stilo, Nicolas Folmer, Krassen Lutzkanov, Gustavo Ovalles, Daniele di Buenaventura, Daniel Garcia, Raul carnota, Jairo, Baptiste Trotignon, Barbara Casini, Coba, Tomas Gudbitch, Juanjo Mosalini, Leo Gullotta, Massimo Popolizio, Hugo Fattoruso, Olivier Manoury, Sergio Gruz, Lalo Zanelli (Gotan Projetc), Los Tambores del Sur, Solis String Quartet e molti altri. Carlos suona anche con musicisti giapponesi tra cui Aska Kaneko, Tomohiro Yahiro, Kana Hiamatsu e Coba con i quali partecipa a tournèe in Giappone e in Europa. Attualmente suona in diverse formazioni oltre al trio Madre Tierra: Cordoba Reunion (con Javier Girotto, Gerardo Di Giusto e Minino Garay), Gaia Cuatro (con Gerardo di Giusto, Aska Kaneko e Tomohiro Yahiro), Cuarteto Rosamonte (con Gabriel Perez, Leandro Guffanti, Martin Bruhn), Sin Fronteras (con la cantante uruguaiana Ana Karina Rossi, F. Beccalossi, M. Bruhn, N. Mangalavite, M. Garay, J. Girotto) e Jazziro (con Jairo, Baptiste Trotignon e Minino Garay).

Guido Bombardieri. Diplomatosi in clarinetto presso il conservatorio di Mantova nel 1991 sotto la guida del M° Savino Acquaviva, collabora con gruppi da camera in qualità di clarinettista e sassofonista. Ha partecipato ai corsi estivi di Siena Jazz 1992, avendo come docenti Claudio Fasoli, Franco D'Andrea e Giancarlo Gazzani, aggiudicandosi una borsa di studio che gli ha permesso di frequentare il 4° meeting dell'Associazione Internazionale delle Scuole Jazz (I.A.S.J.) a Graz in Austria, nel maggio 1993, avendo come docente Dave Liebman. Nell'aprile del 1996 si è aggiudicato il terzo posto al concorso Massimo Urbani di Macerata, mentre nel 1997 si è classificato al settimo posto della graduatoria Top Jazz Nuovi Migliori Talenti indetto dalla rivista Musica Jazz. Nel settembre 2002 si diploma brillantemente in sassofono presso il conservatorio di Brescia. Primo clarinetto della Filarmonica Mousikè (vincitrice del titolo di Banda dell'Anno 1992) e secondo dell'Orchestra dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, ha effettuato tournée in Germania e Canada. E’ primo sax contralto nell'Orchestra Giovanile Italiana di Jazz che ha iniziato la stagione concertistica nel febbraio 1993 con meta le principali città italiane ed estere. Nel 1992 forma un proprio quartetto con il quale partecipa al Festival Jazz di Bergamo. Nel 1995 fonda il suo nuovo gruppo, insieme a Stefano Bertoli, Giuliano Vezzoli e Beppe Caruso, attiva fino al 1998. Successivamente il suo quartetto vede Bertoli alla batteria, Sandro Massazza al contabbasso e Fausto Beccalossi all'accordeon. Ha fatto parte del gruppo Assaxination, guidato dal sassofonista Sandro Cerino, che si è esibito al Festival Mondiale del Sassofono svoltosi a Pesaro nel settembre 1992 e ha suonato con il gruppo afro Dunia. Saltuario sessionman in sala di registrazione (Amii Stewart - Lady to Ladies), si è esibito con Elio e le storie tese nella colonna sonora del film Quasi quasi (2002), oltre a presenziare in vari festival con gruppi propri e con diversi ensemble. Ha collaborato con formazioni orchestrali (Ensemble Mobile di Bergamo, European Music Orchestra, La Grande Orchestra Nazionale dell'A.M.J). Fa parte della Buffa Orchestra nello spettacolo prodotto dal Teatro Strelher con Antonio Albanese, testi di Stefano Benni e musiche di Luca Francesconi. Occasionalmente collabora con jazzmen di chiara fama come Gianluigi Trovesi, Enrico Rava, Paolo Fresu, Marco Tamburini, Giorgio Gaslini, Sandro Gibellini, Mike Melillo, Tino Tracanna, Ares Tavolazzi, Rudy Migliardi, Franco D'Andrea, Mauro Beggio, Piero Leveratto, Luis Agudo, Franco Ambrosetti, Giacomo Aula.