Ingresso: 35,00€
Minori di 30 anni: 18€ (regolamento sconti)
La tromba più prestigiosa
con il suo stellare quintetto
Situazione posti alla chiusura prevendite (Giovedì 19/10 ore 16.30):
C'è ancora disponibilità di posti a sedere e tutti i posti in piedi.
Venite direttamente al FolkClub per le ore 20.30, orario di apertura al pubblico della biglietteria.
Rava Tribe racchiude varie generazioni di musicisti, tutti con una propria rilevante storia e marcata personalità stilistica. Del resto, Enrico Rava ha compreso sin dai suoi esordi uno dei meccanismi adottati da molti grandi leader della musica afro-americana: inserire periodicamente nelle proprie formazioni giovani musicisti, nuovi talenti, che apportano generalmente alla musica la freschezza di un sound contemporaneo, di un modo di pensare che, pur sposandosi con la tradizione, la trasforma, elaborandola in maniera originale. Valgono come esempi eclatanti i gruppi di Miles Davis e i Jazz Messengers di Art Blakey, che pur nella diversità della linea musicale hanno contribuito a lanciare decine di musicisti, molti dei quali diventati delle personalità di rilievo, capaci di influire in maniera determinate sulle scelte poetiche dei loro leader. Con Davis e Blakey il trombettista italiano condivide sicuramente la qualità di talent scout, come dimostra l’elenco di musicisti che ha contribuito a far conoscere, non pochi tra cui assurti a notorietà nazionale e internazionale. Senza andare troppo lontano nel tempo, basti pensare a Gianluca Petrella e Giovanni Guidi, giovani ed emergenti astri del jazz italiano e internazionale (ospiti del FolkClub nel febbraio 2016 per un concerto in duo davvero travolgente). Una formazione così eterogenea e con personalità così ricche e definite richiede una linea estetica chiara e in grado di consentire un dialogo creativo tra i musicisti; un leader dell’autorevolezza di Rava ha l’indiscutibile merito di saper condurre all’interno del proprio mondo espressivo artisti dalla differente esperienza e concezione poetica, ottenendo uno sfaccettato mosaico di personalità e atteggiamenti espressivi, con il quale rende sempre cangiante e articolata la propria musica.
Enrico Rava è sicuramente il jazzista italiano più conosciuto e apprezzato a livello internazionale. Da sempre impegnato nelle esperienze più diverse e più stimolanti, è apparso sulla scena jazzistica a metà degli anni sessanta, imponendosi rapidamente come uno dei più convincenti solisti del jazz europeo. La sua schiettezza umana e artistica lo pone al di fuori di ogni schema e ne fa un musicista rigoroso ma incurante delle convenzioni. La sua poetica immediatamente riconoscibile, la sua sonorità lirica e struggente sempre sorretta da una stupefacente freschezza d’ispirazione, risaltano fortemente in tutte le sue avventure musicali. Tra la sua sterminata discografia sono da segnalare gli imperdibili Quartet (1978), Rava l’opera Va (1993), Easy Living (2004), Tati (2005), The Words and the Days (2007), New York Days (2009), Tribe (2010) e On The Dance Floor (2012), quasi tutti incisi per la mitica ECM. Non è difficile usare i superlativi per raccontare la sua avventura musicale, talmente ricco è il suo curriculum, talmente affascinante il suo mondo musicale, talmente lungo l'elenco dei musicisti con i quali ha collaborato, italiani, europei, americani: Franco D'Andrea, Massimo Urbani, Stefano Bollani, Joe Henderson, John Abercrombie, Pat Metheny, Archie Shepp, Miroslav Vitous, Daniel Humair, Michel Petrucciani, Charlie Mariano, Joe Lovano, Albert Mangelsdorff, Dino Saluzzi, Richard Gallliano, Paul Motian, Roswell Rudd, Martial Solal, Steve Lacy, Mark Tuner, Gato Barbieri, Carla Bley, John Scofield e tanti altri. Ha effettuato tour e concerti in USA, Giappone, Canada, Europa, Brasile, Argentina, Uruguay partecipando ai più prestigiosi Festival. E' stato più volte votato miglior musicista nel referendum annuale della rivista Musica Jazz, risultando vincitore anche nelle categorie Miglior Gruppo e Miglior Disco Italiano. Nominato Cavaliere delle Arti e delle Lettere dal Ministro della Cultura Francese, nel 2002 ha anche ricevuto il prestigioso Jazzpar Prize a Copenhagen. Negli ultimi anni è comparso nei primi posti del referendum della rivista americana Down Beat, nella sezione riservata ai trombettisti (davanti a lui solo Dave Douglas, Wynton Marsalis e Roy Hargrove) e in quella riservata ai migliori gruppi, proprio con il quintetto denominato Tribe. Ed è la prima volta che una formazione italiana figura in tale classifica.
Nel gennaio 2004 si è esibito per una settimana nel prestigioso Blue Note di New York, bissando ancora il successo alla Town Hall e poi ancora al Birdland (2006, 2008, 2009, 2012 e 2013).
Nel 2011 per Feltrinelli è uscito il libro Incontri con musicisti straordinari - La storia del mio jazz: la Storia degli ultimi cinquant’anni di jazz nelle parole divertite e divertenti di uno dei protagonisti assoluti della musica contemporanea. In questo libro Rava ripercorre la storia della sua carriera attraverso il racconto della sua vorticosa attività fatta di continui incontri con musicisti straordinari, di storie sempre surreali e talvolta amare, di piccole stranezze e grandi talenti, restituendo uno spaccato vivido, con il sorriso e lo sguardo ironico di chi, alla fine, di cose ne ha viste accadere veramente tante. Sempre il 2011 lo ha visto protagonista di un tour europeo con il progetto Tea for Three insieme ad altri tre musicisti straordinari come Dave Douglas, Avisahi Cohen e Uri Caine. Nell'ottobre 2013 è stato pubblicato per l'editoriale L'Espresso Rava On The Road con un gruppo costituito da Giovanni Guidi, Roberto Cecchetto, Stefano Senni e Zeno De Rossi e l'Orchestra Sinfonica del Teatro Regio di Torino diretta da Paolo Silvestri. Attualmente, oltre al suo progetto Rava Tribe, ama esibirsi con il quartetto di recentissima costituzione con Francesco Diodati alla chitarra, Gabriele Evangelista al contrabbasso ed Enrico Morello alla batteria. Con questa nuova formazione, affiancata da Gianluca Petrella, nel gennaio 2015 ha pubblicato per ECM l’album Wild Dance, che ha riscosso un grande successo e apprezzamento di pubblico e critica. Rava New Quartet è stato eletto miglior gruppo del 2015 secondo il referendum della rivista Musica Jazz.
Giovanni Guidi, classe 1985, ha vinto il Top Jazz 2007 (il premio della critica indetto dalla rivista Musica Jazz) quale miglior nuovo talento nazionale, ha sei album all’attivo (due dei quali per ECM), tutti favorevolmente accolti dalla critica, e ha partecipato importanti festival nazionali ed internazionali. Pianista dotato di ottima tecnica e di uno spiccato lirismo, il suo ultimo lavoro Ida Lupino registrato con Gianluca Petrella, è stato votato Miglior Nuovo Album Italiano da una giuria composta da circa sessanta tra critici e giornalisti specializzati nella classifica Top Jazz stilata dalla testata Musica Jazz per il 2016.
Gianluca Petrella, classe 1975, è unanimemente considerato uno dei miglior trombonisti jazz del mondo. Ha partecipato a numerosi festival internazionali. È attivo anche in territori extra-jazzistici, ha infatti collaborato con Manu Di Bango, John De Leo, in duo con Giovanni Lindo Ferretti oltre ai vari progetti dedicati all'elettronica, come nel caso dei "9lazy9" (Ninja Tunes) o dei Matmos. Relativamente a queste territorialità spicca la collaborazione con Ricardo Villalobos e Max Loderbauer nel progetto Re:ECM, e quelle con Moritz von Oswald, Nicola Conte e DJ Ralf. Nella lista delle collaborazioni con musicisti internazionali figurano Steve Bernstein, Bobby Previte, Greg Osby, Carla Bley ed gli italiani Paolo Fresu, Stefano Bollani, Roberto Gatto, Antonello Salis, Gianluigi Trovesi, Francesco Bearzatti, Paolino Dalla Porta, Danilo Rea, Enzo Pietropaoli e molti altri.
Fabrizio Sferra, classe 1959, con alle spalle una lunga e articolata vicenda artistica, nella quale si è rivelato batterista capace di costruire raffinate dinamiche timbrico-ritmiche che fanno di lui un originale maestro del drumming jazzistico europeo, in grado di inserirsi efficacemente nell’interplay collettivo di tutti i gruppi di cui ha fatto parte. Inizia l'attività di batterista di jazz sul finire degli anni '70 e si afferma man mano sulla scena nazionale collaborando con prestigiosi musicisti italiani e stranieri, fra i quali: Enrico Pieranunzi, Massimo Urbani, Antonello Salis, Maurizio Giammarco, Pietro Tonolo, Rita Marcotulli, Stefano Battaglia, Chet Baker, Lee Konitz, Mal Waldron, Joe Pass, Johnny Griffin, Kenny Wheeler, Toots Thielemans, Paul Bley. Significativa l'esperienza dall'83 al '92 con il pianista Enrico Pieranunzi ed il contrabassista Enzo Pietropaoli; il loro Space Jazz Trio si aggiudica fra l'altro, nell'88 e nell'89, i referendum della critica indetti dalla rivista Musica Jazz, rispettivamente come Miglior Disco e Migliore Formazione dell'anno. A distanza di dieci anni, nel '98 e nel '99, gli stessi referendum vanno al Doctor 3, acclamatissimo trio creato da Sferra nel '97, con Danilo Rea al pianoforte e lo stesso Pietropaoli al basso, gruppo tuttora attivo e che ha rappresentato, nel gennaio del 2001, il jazz italiano nella storica Town Hall di New York.
Francesco Ponticelli, contrabbassista e compositore, nel 2005 entra a far parte del gruppo New Generation di Enrico Rava, con il quale registra il primo CD della collana Jazz italiano live per La Repubblica e L’Espresso. Nel 2006-07 suona anche nell’Enrico Rava Quintet. Con il trio e poi con il quartetto di Giovanni Guidi ha riscosso molti apprezzamenti anche all’estero e nel 2006 è stato resident artist di Umbria Jazz. Nel 2007 viene ingaggiato da Gianluca Petrella nel gruppo Cosmic.
Nel 2008 nasce il trio di Fabrizio Sferra con Giovanni Guidi, con il quale, nel 2009, registra il disco Rooms, edito dalla Universal. Ha al proprio attivo anche importanti collaborazioni con attori come Sergio Rubini, Paolo Nori e Marco Baliani.