Ingresso: 15,00€
Minori di 30 anni: 8€ (regolamento sconti)
Novilunio
La formidabile voce salentina magicamente intrecciata con le suadenti corde del violoncello albanese
CHIUSURA PRENOTAZIONI: ORE 19.30
C'è ancora ottima diponibilità di posti a sedere.
Venite direttamente al club dalle 20.30 in poi.
Novilunio è il titolo del secondo album di Redi Hasa e Maria Mazzotta, due talenti complementari che traggono ispirazione l’uno dall’altro nella perfetta fusione tra il suono sontuoso, lirico e introspettivo del violoncellista preferito da Ludovico Einaudi e Robert Plant, e una delle voci protagoniste del rinascimento salentino, solista del Canzoniere Grecanico Salentino, luminosa e taumaturgica. Un sodalizio rispettoso delle radici e allo stesso tempo creativo e sperimentale, unione simbolica tra l’archetipo della notte e quello della luce. I primi incontri musicali tra Redi Hasa e Maria Mazzotta avvengono nel 2005 quando, suonando per puro divertimento, cominciano a capire che tra di loro c’è grande affinità musicale. Di nota in nota, trascorrono lunghe serate in compagnia di musiche tradizionali e libere improvvisazioni. Il puro piacere dell’ascolto reciproco diventa, man mano, un appuntamento costante e ad ogni incontro entrambi portano nuovi brani e nuovi arrangiamenti, quasi a stupirsi l’un l’altro delle grandi potenzialità della loro musica. Maria e Redi cominciano a credere seriamente in un progetto di ricerca che leghi le potenti note del violoncello alla leggerezza della voce, passando attraverso le tradizioni delle loro terre e di quelle che incontrano nei numerosi viaggi. Fondamenta del repertorio sono le storie del sud Italia e dei Balcani, delle genti della Vecchia Europa e dei migranti di ogni tempo e luogo che Maria e Redi interpretano e ripropongono secondo il proprio sentire. Così nasce, nel 2010, il progetto Ura. Laddove la storia dei luoghi si fonde con le storie dell’uomo, le parole si fanno volentieri trascinare dal suono di premurosi strumenti musicali. E’ qui che, con il violoncello, Redi Hasa ne raffina le trame e ne intreccia rumori e armonie. Con la voce, Maria Mazzotta ne traccia il percorso e ne dipana il groviglio. Comodo rifugio in alcuni casi, inesauribile fonte ispirativa in altri, le musiche tradizionali si insinuano naturalmente in questo progetto e vengono abilmente ripensate da Maria e Redi, che rappresentano il centro geografico e musicale del Mediterraneo. Da un lato il Salento, piccola lingua di terra protesa verso est, che fa dialogare l’Europa con l’Oriente. Dall’altro Tirana, capitale di una terra ricca di storia e di contrasti.
Ci sono musicisti che della luce non sanno che farsene. L’oscurità è la loro musa, il buio il loro maggior movente. Quando la notte mette finalmente a tacere gli specchi ustori della realtà, ecco che i loro abissi interiori si fanno più visibili e l’inconscio ridiventa un simposio. Ce ne sono altri che con il canto sfidano i demoni meridiani e, forti di una tradizione millenaria, liberano dal male e guariscono dal morso gonfio di sole della tarantola. Ma il tempo concreto di tutti, il tempo che ci esalta e ci spreca, si rigenera a ogni novilunio, quando la luna nuova chiama a raccolta sogni antichi e forze diurne per iniziare ancora una volta daccapo. Niente come il novilunio simboleggia con altrettanta potenza questo nuovo inizio, il viaggio che ricomincia, il destino che si ricrea. Il precedente album Ura (‘ponte’ in albanese, ‘adesso’ in salentino) aveva unito le due sponde dell’Adriatico, i Balcani alle Puglie, le gloriose melodie rom, bulgare e montenegrine con i canti dei migranti, odi alla Vergine e tarantelle pagane, e mescolato tempi dispari e lingue perdute in un sound bello come il braccio di mare che prima li separava. Novilunio marca un’ulteriore apertura di orizzonte, una nuova rotta. Prodotto da Alberto Fabris e registrato dal genio fonico di Tim Oliver negli studi della Real World di Londra, presenta otto canzoni inedite e due tradizionali, in rapporto inverso rispetto al primo album.
In brani come 25 trecce, canto d’amore albanese profumato di basilico e di rose, e Cu ti lu dissi, un classico di Otello Profazio e Rosa Balistreri su un cuore che scricchiola, si ritrova la maestria interpretativa di Redi e Maria nei repertori d’origine, mentre è nelle fresche canzoni di loro composizione la principale novità del nuovo disco: valzer nostalgici di balere e amori perduti, quasi-filastrocche ironiche e gioiose, canti colmi di delicate aspettative d’amore, preghiere e pizziche tarantate, mentre collaborazioni con ospiti d’eccezione (il percussionista iraniano Bijan Chemirani e Mehdi Nassouli della confraternita mistica Gnawi) impreziosiscono ulteriormente l’album.
Maria Mazzotta. Nasce a Lecce e vive tra il Salento e i Pirenei francesi. La sua particolare versatilità fa di Maria una tra le voci più importanti del panorama pugliese e, più in generale, della world music, alla quale si accosta con estremo rispetto e meticolosa ricerca con riguardo alle caratteristiche vocali -e non solo- che contraddistinguono le varie culture. Spaziando con naturalezza dalle sonorità del Sud Italia alle cadenze balcaniche, la sua sentita interpretazione coinvolge lo spettatore trascinandolo e immergendolo nella cultura dei brani interpretati. Giovanissima si dedica allo studio del pianoforte e successivamente, presso il Conservatorio di Lecce, a quello dell’arpa. Nel 1998 avviene il primo approccio con i canti della tradizione salentina attraverso l’ascolto delle fonti originali e la partecipazione attiva ai canti di riproposta. Nel 2000 entra a far parte del Canzoniere Grecanico Salentino come cantante solista. Frequenta diversi seminari, workshop, masterclass, approfondendo le varie tecniche vocali: con l’omonima Maestra di canto lirico Maria Mazzotta; con Gabriella Schiavone delle Faraualla; con Sayeeduddin Dagar, tra i più noti cantanti Dhrupad Indiani; con Bobby McFerrin e da quest’ultimo viene scelta per duettare con lui nell’edizione 2008 di Bari in Jazz. All’età di 21 anni si appassiona alla musica balcanica e da qui nasce il sodalizio col violoncellista albanese Redi Hasa. Nel 2006 fa parte dell’orchestra Notte della Taranta diretta dal M° Concertatore Ambrogio Sparagna. Nel 2011, 2012, 2013 e 2014 è voce solista della Notte della Taranta sotto la direzione del M° Ludovico Einaudi, del M° Goran Bregovic e del M° Giovanni Sollima. Nel 2013 comincia la collaborazione con la compagnia di danza di Miguel Angel Berna nello spettacolo Mediterraneo che la porta ad esibirsi in diversi teatri nel mondo. Nel 2015 partecipa come cantante nella nuova pellicola di Carlos Saura La jota. Vanta numerose collaborazioni con artisti nazionali ed internazional, tra cui Hysni (Niko) Zela e Fanfara Tirana, Eva Quartet, Klapa Otok, Bojken Lako, Paolo Fresu, Rita Marcotulli, Ballaké Sissoko, Ibrahim Maalouf, Raiz, Roy Paci, Piers Faccini, Justin Adams e Juldeh Camara, Roberto Ottaviano, Raffaele Casarano. E’ attualmente parte attiva dei progetti Hasa-Mazzotta, Cardia, Mediterraneo, Giro di banda, Cabaret Ritalia, Transalento, Mescla, Memorie della terra, Les Troublamours, con i quali partecipa ad importanti rassegne e festival nazionali ed internazionali.
Redi Hasa. Violoncellista e compositore, nasce a Tirana da una famiglia di musicisti e all'età di sette anni inizia lo studio del violoncello, proseguendo presso la scuola di musica Virtuosi di Tirana e poi presso l'Accademia di Belle Arti di Tirana dove consegue il diploma nel ’98. Nello stesso anno vince una borsa di studio presso il conservatorio di Lecce dove consegue un ulteriore diploma di violoncello nel 2007. Il talento di Redi Hasa è subito evidente nell’ambiente musicale pugliese dove riesce straordinariamente ad inserirsi in qualsivoglia genere arricchendo cosi le sonorità di svariate formazioni musicali già esistenti quali Compagnia delle arti Xanti Yaca (gruppo che è stato tra i principali precursori dell'attuale rinascimento della musica tradizionale del Sud Italia, e per due anni gruppo spalla degli Inti- Illimani), Manigold (con cui nel 2006 vince Arezzo Wave Love festival ed è finalista nazionale al concorso PrimoMaggiotuttol’anno) ed Enza Pagliara (cantante tra le voci storiche della riproposta musicale salentina). Insieme all’organettista Claudio Prima fonda il progetto Adria nel 2005 e Bandadriatica nel 2006 partecipando ad importanti festival e rassegne musicali in Europa. A partire dal 2008 fa parte dell’organico della Notte della Taranta con direttori artistici Mauro Pagani, Ludovico Einaudi, Goran Bregovic e Giovanni Sollima. Nel 2012 comincia la collaborazione con il pianista compositore Ludovico Einaudi suonando nell’album In a Time Lapse del 2013 e partecipa alla tournée internazionale che lo vede esibirsi nei più prestigiosi teatri di tutto il mondo.
Nel 2017 partecipa a Carry Fire, l’undicesimo album in studio della voce dei Led Zeppelin, Robert Plant, pubblicato il 13 ottobre 2017. L’album, registrato insieme ai Sensational Space Shifters, ospita Redi Hasa al violoncello in 3 brani. Tra le collaborazioni al suo attivo: Kocani Orkestra, Boban Markovic, Eva quartet, Bobby McFerrin, Fanfara Tirana, Luciano Biondini, Roberto Ottaviano, Rita Marcotulli, Paolo Fresu, Antonella Ruggiero, Roy Paci, Raiz.