Entrance: 30.00€
Young under 30: 15€ (discount rules)
Il re del blues acustico, imperdibile
CONCERTO ECCEZIONALE
Apre il concerto GARY HUDSON
Con una carriera di cinque decadi, 36 album pubblicati, innumerevoli show per radio e televisioni e un’ininterrotta attività dal vivo, Eric Bibb è a tutti gli effetti uno tra i più importanti e accreditati interpreti della scena blues internazionale, una vera leggenda. Figlio e nipote d'arte (suo padre Leon Bibb è uno storico folksinger newyorkese negli anni ‘60, mentre suo zio è John Lewis, mitico pianista e compositore del Modern Jazz Quartet) fin da piccolo ascolta i santoni classici come Odetta, Pete Seeger, Paul Robeson -tutti amici di famiglia- Woody Guthrie, Blind Lemon Jefferson, Joan Baez, Lightnin' Hopkins, Blind Willie Johnson e Josh White. A soli sette anni riceve in dono una steel guitar. Lui stesso ricorda una conversazione della sua infanzia con Bob Dylan che, a proposito del modo di suonare la chitarra, consiglia all’undicenne Eric: …falla semplice, lascia stare tutta quella roba da fighetti… A diciannove anni parte per Parigi, dove un incontro con il chitarrista Mickey Baker lo induce a concentrare i suoi sforzi e i suoi interessi sulla chitarra blues. Stabilitosi a Stoccolma, Bibb trova un ambiente creativo che lo riporta al Greenwich Village dei tempi migliori del folk; in Svezia, Eric si immerge nel blues di prima della II Guerra Mondiale, scrive e suona senza sosta e forma la sua prima band Needed Time, che riscuote un notevole successo. La splendida calda voce di Eric e la sua attenta e accattivante chitarra acustica, incredibilmente tecnica e comunicativa, non tardano a farsi notare: è un bluesman tradizionale con una grande capacità innovativa. Il suo primo CD inciso per la svedese Opus 3 è Spirit and The Blues (1994), cui segue a due anni di distanza Good Stuff. Fran Leslie, noto critico della rivista inglese Live and Blues, lo definisce migliore evento acustico dell'anno. Il successo di questi due album lo porta a firmare per l’etichetta inglese Code Blue e a produrre l’album Me to You (1997), con la partecipazione di Taj Mahal, che gli garantisce fama internazionale e lunghe tournée in America ed Europa. Sul finire dei ’90 Eric costituisce la sua propria etichetta, la Manhaton Records, con la quale pubblica a raffica 3 album: Home to Me (1999), Roadworks (2000) e Painting Signs (2001). A Family Affair (2002) è il primo di tre prodotti discografici che vedono insieme padre e figlio: Leon & Eric Bibb. E’ poi la volta di Natural Light (2003), seguito da Friends (2004) - 15 tracce in cui Eric duetta con amici e musicisti incontrati nei suoi viaggi, come Taj Mahal, Odetta, Charlie Musselwhite, Guy Davis, Mamadou Diabate e Djelimady Toukara. Nel 2005 Blues Revue gli dedica la copertina accompagnandola con queste parole: ...Eric Bibb - Blues senza confini – il menestrello (blues) del ventunesimo secolo diventa "globale" senza sacrificare le proprie radici. Eric è apparso in molti show televisivi e radiofonici, con la sua band si è esibito nei più importanti festival mondiali, tra cui Glastonbury (due volte) e il Cambridge Folk Festival; è stato con Robert Cray in due tour americani nel 2001 e nel 2002 e ha aperto per Ray Charles nell’estate del 2002. Il talento di Eric sia in campo compositivo che esecutivo è stato riconosciuto da una Grammy Nomination (per Shakin' a Tailfeather) e da quattro W.C.Handy nomination (per gli album Spirit and the Blues, Home To Me e A Ship Called Love; per Kokomo come miglior canzone blues acustica e come miglior artista blues acustico dell’anno); la sua versione di I Heard the Angels Singin' è entrata nella colonna sonora del film The Burial Society ed Eric ha partecipato al disco due volte di platino di Jools Holland Small World, Big Band, cantando All That You Are, da lui composta. Nel 2005 esce A Ship Called Love (che riceve la nomination come album dell’anno dai Blues Music Awards) e continuano i tour, tra cui uno negli Stati Uniti con John Mayall & The Bluesbreakers e Robben Ford. Negli ultimi anni Eric è stata una fucina discografica formidabile: nel 2007 esce Diamond Days e il live An Evening With Eric Bibb; nel 2008 pubblica Get On Board, registrato a Nashville, e Spirit I Am; nel 2009 il disco dal vivo Live à Fip; Booker's Guitar esce nel 2010 per la Telarc; nel 2011 pubblica Blues Ballads & Work Songs, The Heaven e Troubadour Live con Staffan Astner; nel 2012 Deeper In The Well e Brothers in Bamako, in duo con Habib Koité; nel 2013 Celebrating Wendell Berry in Music, con Andrew Maxfield, e Jericho Road.
...viviamo in un tempo in cui abbiamo realmente bisogno di calarci almeno per un attimo nei panni degli altri. Dobbiamo smetterla di guardare a noi stessi e agli altri come noi e loro, e cominciare a essere più comprensivi. Abbiamo bisogno di approcciare le situazioni da una prospettiva per cui ci si ritrovi a essere più simili piuttosto che diversi... Eric Bibb.
Una performance di Eric Bibb è sempre un’esperienza che arricchisce, sia dal punto di vista musicale che da quello spirituale. Offrendo un folk blues infuso con abile destrezza e realizzato con grazia, Eric non ha problemi nel mettere insieme uno stile tradizionale americano rootsy con una sottile sensibilità contemporanea. Come ha ben scritto un critico: ...il canto di Eric e la versatilità della sua chitarra fondono una tale varietà di generi da farne un nuovo blues mondiale.... E un altro: ...Eric ha una grande voce, è un performer eccellente e ha una notevole conoscenza delle radici della sua musica....
Un merito che rivendichiamo e sosteniamo fortemente è l'aver presentato per primi in Italia quello che in pochi anni si è rivelato come il migliore bluesman acustico del mondo. Pressoché sconosciuto in Italia, nel 1998 lo invitammo a partecipare alla quarta edizione del Torino Blues Festival accanto a Magic Slim e al compianto Screamin' Jay Hawkins. Doveva essere l'artista spalla di Magic Slim e invece si rivelò quale migliore musicista della rassegna. Da allora già cinque volte (nel 2002, nel 2007, nel 2009 per due concerti, e nel 2011) Eric ha calcato il palco del FolkClub, e ogni occasione è stata un roboante, indimenticabile trionfo. Torna finalmente nella nostra cave dopo 4 lunghi anni di attesa e per l’occasione Eric darà vita a un progetto speciale, accompagnato dal prestigioso armonicista italiano Fabrizio Poggi, unico artista europeo nominato ai Blues Awards americani, per presentare i classici del Blues e il suo ultimo album Lead Belly’s Gold, omaggio al leggendario Huddie William Ledbetter, in arte Lead Belly.