Entrance: 18.00€
La grandissima voce sarda di Elena Ledda con i funambolici fratelli del folk
Il concerto che attendiamo con grande trepidazione da ormai 8 mesi, perché lo fissammo nel settembre scorso, sta per arrivare. Le ragioni di questa trepidazione sono molteplici. La prima è la totale corrispondenza tra ciò che i fratelli Bottasso ed Elena Ledda fanno con la musica popolare, e ciò che noi del FolkClub da sempre pensiamo vada fatto: conoscere a fondo il materiale tradizionale, impossessarsene, per poi usarlo come base di partenza per qualcosa di nuovo, che nel rispetto della tradizione da cui trae origine, faccia un passo più in là nella direzione del bello. La seconda è che consideriamo Elena Ledda una delle più straordinarie voci della canzone popolare di tutto il mondo ed è uno dei pochissimi protagonisti di quella straordinaria serata che fu il ventennale del FolkClub al Teatro Regio a non essere ancora tornata in via Perrone (dove peraltro in concerto manca addirittura dal 1993!). La terza è che nutriamo una stima e un affetto del tutto particolare per il Duo Bottasso, due fratelli che abbiamo visto crescere e maturare sotto i nostri occhi dai tempi in cui, poco più che bambini, facevano incetta dei premi che mettevamo in palio al Festival Occitanica per i giovani musicisti, attraverso i vari progetti di cui hanno fatto parte insieme o separatamente (Abnoba, Stygiens, Folk Messengers, Triotonico, Trad Alp, Folkestra, Med in Itali), fino ad arrivare al loro eccellente primo disco, Crescendo, che abbiamo avuto il piacere e l’onore di presentare in una meravigliosa serata, densa di ospiti (tra cui la stessa Elena Ledda) a Maison Musique nel dicembre del 2014. Infine perché troviamo geniale il lavoro di dialogo e commistione che i tre artisti operano tra le due culture tradizionali di cui sono alfieri: musica sarda riletta da montanari piemontesi e musica piemontese e occitana marinata nel mirto e servita con le seadas. Insomma un concerto imperdibile.
Il Duo Bottasso, Nicolò al violino e Simone all'organetto, ha partecipato a importanti festival tra cui “Premio Andrea Parodi” (Cagliari – 2014), “Printemps des Arts” (Montecarlo – 2014, 2012), “Festival Sentieri Acustici” (Pistoia – 2014, 2012), “Etetrad Festival” (Aosta - 2011), “Festival International de Luthieres et Maitres Sonneurs” (Saint Chartier - 2009), “Folkest International folk festival” (Spilimbergo – 2015), "Festival Internacional de Musica de Alturas” (Lima - 2016) e partecipa attivamente in qualità di docenti e direttori, insieme a Pietro Numico, al progetto orchestrale Folkestra&Folkoro. Il loro debutto in concerto come duo è avvenuto nel 2006, originari di Boves, iniziano a suonare all'età di sette anni con lo studio della musica tradizionale con i musicisti storici del folk revival piemontese, l'organettista Silvio Peron e il violinista Gabriele Ferrero. In seguito hanno affinato la oro tecnica in stage con Marc Perrone, Riccardo Tesi, Norbert Pignol e Stephane Milleret, per quanto riguarda Simone e Raphael Maillet, Tony Canton, Daniel Gourdon, Dave Sheperd, Nicolò.
Molto presto Simone entra al Conservatorio dove si diploma in flauto traverso nel 2010. Frequenta la laurea triennale in Jazz al Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino studiando improvvisazione, arrangiamento e composizione con Furio Di Castri, Giampaolo Casati, Emanuele Cisi e Dado Moroni, e nel 2013 si laurea ottenendo la votazione di 110/110 e dignità di stampa per la tesi Gli incontri tra le musiche del mondo e il jazz. Nello stesso anno si trasferisce a Rotterdam per studiare composizione jazz, contemporanea ed elettronica con Paul Van Brugge e Renè Uijlenhoet. Nel 2010 collabora con Paolo Fresu ed il Quartetto Alborada arrangiando per tromba e quartetto d’archi alcuni brani del repertorio di Abnoba. Nel 2012 e nel 2013 Riccardo Tesi gli affida la creazione originale del festival Sentieri Acustici di Pistoia in cui dirige l’orchestra del festival su propri arrangiamenti per orchestra di musiche tradizionali della montagna pistoiese.
Nicolò nel 2005 inizia gli studi classici presso il conservatorio G.F.Ghedini di Cuneo, sotto l’insegnamento dei maestri Ludovico Tramma, Manuel Zigante, Giovanni Zordan. Parallelamente al violino classico, dal 2010 porta avanti lo studio della tromba con Fabiano Cudiz. Dal 2014 studia violino con Piergiorgio Rosso e jazz con Giampaolo Casati presso il Conservatorio G.Verdi di Torino.
Nel 2014 esce il loro primo album Crescendo, realizzato con la collaborazione di numerosi ospiti tra cui Elena Ledda, Mauro Palmas, Gilson Silveira e Christian Thoma. Crescendo non rimanda solo alla terminologia musicale ma rispecchia anche la storia di due fratelli musicisti partiti dalla musica da ballo dell’area occitana d’Italia per inoltrarsi nei sentieri della nuova composizione e dell’improvvisazione. Il disco vince il terzo posto al “Premio città di Loano per la musica tradizionale italiana”.
Elena Ledda incomincia la sua attività giovanissima nell’ambito della musica tradizionale cui unisce, dall’età di sedici anni, gli studi di canto classico al conservatorio di Cagliari. Inizia la sua carriera frequentando i palcoscenici deputati alla tradizione. Sulla scia dei grandi fermenti culturali che negli anni ‘70 animano l’isola, interpreta Brecht, Weill e Eisler, si dedica al canto classico, promuove le prime esecuzioni filologiche di musica antica (dal medioevo al barocco) e partecipa ai primi esperimenti dedicati alla musica contemporanea. Approfondisce in questo periodo la sua ricerca dedicata alla musica tradizionale sarda che, in seguito, la porterà a privilegiare questo repertorio nell’ambito della sua arte espressiva. È di questi anni il fondamentale incontro con il musicista e compositore sardo Mauro Palmas, con il quale condividerà scelte e progetti.
Voce tra le più importanti della scena tradizionale sarda e mediterranea, animatrice di grande temperamento della nuova cultura sarda, soprano drammatico dotata di una voce straordinaria, in oltre trent’anni di musica, Elena Ledda ha portato in tutto il mondo (dai più piccoli comuni della Sardegna a New York, Sidney, Tripoli, Tokio), il suo singolare repertorio che vivifica la memoria del canto tradizionale con una speziata musica popolare aperta verso i lidi del Mediterraneo. La sua formazione artistica le consente di non chiudersi in un ristretto territorio musicale ma, grazie al patrimonio culturale, di confrontarsi con musicisti di diverse estrazioni e provenienze. Vanta una carriera ricca di produzioni originali e prestigiose collaborazioni con i più grandi protagonisti del panorama culturale nazionale e internazionale: eccezionali interpreti dalla world music al jazz quali Don Cherry, Nana Vasconcelos, Lester Bowie, Don Moye, Enrico Rava, Andreass Vollenweider, Paolo Fresu, Antonello Salis, Giorgio Gaslini, Moni Ovadia, Luigi Cinque, Noa, Richard Galliano, Gabriele Mirabassi, Antonio Placer, Lucilla Galeazzi, Riccardo Tesi, Maria Pia DeVito, Rita Marcotulli, Lino Cannavacciuolo, Raiz, Daniele Sepe, Andrea Parodi, Savina Yannatou, Fausto Mesolella.
La sua attività non tradisce mai le premesse da cui si è sviluppata: ricerca, studio, confronto. Partecipa a un gran numero di prestigiose produzioni (teatrali, musicali, italiane e straniere) e al film Passaggi Di Tempo - il viaggio di Sonos ‘e Memoria per la regia di Gianfranco Cabiddu, con la direzione musicale di Paolo Fresu, prodotto e distribuito dell’Istituto Luce.
Dal suo primo lavoro discografico Ammentos, nel 1979, alla partecipazione nel gruppo Suonofficina e successivamente nel gruppo Sonos, prosegue nel suo viaggio artistico denso di grandi emozioni e soddisfazioni. Nel 1993 registra per l’etichetta francese Silex Incanti, un progetto discografico interamente dedicato alle suggestioni della tradizione sarda. Dall’incontro con lo straordinario violinista napoletano Lino Cannavacciuolo, scaturisce nel 2005 la pubblicazione di Amargura, caratterizzato da una seducente miscela di atmosfere arabe, sarde e spagnole. Le sue più recenti produzioni musicali la vedono protagonista accanto a grandi interpreti della musica mediterranea: con Savina Yannatou, intensa e versatile cantante greca, dopo una serie di concerti ad Atene realizza nella città di Salonicco il disco Tutti Baci, con la partecipazione del gruppo Primavera en Salonico e di Mauro Palmas; con Antonio Placer (sensibile autore e originale interprete galiziano) partecipa a Cancionista, una straordinaria testimonianza sonora dell’incrocio tra la cultura mediterranea e quella atlantica nel ponte ideale tra Sardegna, Galizia e Francia. La profonda passione di Elena Ledda per la ricerca di nuovi e diversi mondi sonori emerge anche nella produzione Rosa Resolza, un inedito ed emozionante viaggio tra le affascinanti sonorità del Mare Nostrum, inciso con l’indimenticato Andrea Parodi. Il disco si aggiudica nello stesso anno la targa al Premio Tenco nella sezione dialettale (prima volta che la prestigiosa targa viene attribuita a musicisti sardi), e il Premio Città di Loano per la Musica Tradizionale Italiana. Cantendi a Deus (2009), si aggiudica il secondo posto al Premio Tenco 2010 (sezione dialettale) e al Premio Nazionale Città di Loano 2010 per la Musica Tradizionale Italiana, e il primo posto al Premio P.I.M.P.I. (Premio Italiano Musica Popolare indipendente) per la miglior produzione tradizionale. Nel 2011 riceve il premio EJE 2011 alla carriera insieme alla pianista Rita Marcotulli. Nel 2014 riceve il Premio Donna sarda dell’anno.
Sul palco del FolkClub Elena Ledda (voce), Nicolò Bottasso (violino e tromba) e Simone Bottasso (organetto, flauto traverso).