Entrance: 18.00€
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ovvero: il magico trombone di Gianluca e l’ipnotico pianoforte di Giovanni
Un connubio a dir poco inusuale nel mondo del jazz, è quello messo in piedi da Giovanni e Gianluca. Infatti suscita subito curiosità, a fare il resto ci pensano due dei migliori jazzisti italiani di nuova generazione – Gianluca Petrella e Giovanni Guidi – e un nome (SoupStar) che in un gioco di parole racchiude il cuore di una collaborazione ormai consolidata: una salutare capacità di mettersi in gioco costantemente, con ironia e apertura mentale, e la propensione ad esplorare, in lungo e in largo, nuove dimensioni e nuovi linguaggi. Un approccio vitale e necessario che consente al jazz, oltre che a delineare nuove strade, di vivere un fertile momento di grazia. Dopo l’uscita del primo disco del duo, dall’omonimo titolo SoupStar (2013), Gianluca e Giovanni sono reduci da un periodo che ha visto crescere la loro capacità e la loro fama (non ultimo il successo dei tour in Cile e Argentina e in Francia, Germania, Spagna, Canada, Turchia, Ucraina e Serbia). Cresciuti entrambi, seppur con dinamiche diverse, sotto la guida di un musicista illuminato qual è Enrico Rava, i due musicisti sono riusciti a trovare un ottimo equilibrio tra la libertà di sperimentare molteplici linguaggi e il forte approccio all’improvvisazione: Soupstar è un duo dinamico, quindi, in perfetta sintonia – artistica e umana– ricco di idee e di sfumature. Nei loro concerti sanno alternare originali riletture di brani come Over The Rainbow o Prelude To A kiss o Ida Lupino –ad esempio– ad altri scritti a quattro mani (pubblicati nel disco SoupStar e nel nuovo album ECM intitolato Ida Lupino, che ha come ospiti il clarinettista francese Louis Scalvis e il batterista americano Gerald Cleaver) o brani inediti, in grado di esprimere al meglio la loro personale dimensione.
…di alta qualità emotiva e artistica è stato il concerto del duo Giovanni Guidi – Gianluca Petrella che ha aperto la programmazione al Museo Greco. Il sodalizio, nato circa un anno fa ma con poche esibizioni tuttora all’attivo, si regge su un’evidente sintonia umana. Il mondo espressivo del trombonista ha subito un’evoluzione nel tempo; oggi le sue note lunghe e acute, l’uso del vibrato e il senso melodico riescono a raggiungere un lirismo poetico, perfino una serenità, che la scontrosa e imprevedibile aggressività di un tempo non possedeva. Questi momenti di distensione non escludono ovviamente le tipiche accensioni del trombonista, contrastate ed espressioniste. Appunto per questo funziona a meraviglia il suo rapporto musicale con Guidi, che questi aspetti opposti, di decantato intimismo e di feroce estroversione, li racchiude e intreccia nella sua personalità, nel suo corpus compositivo e nel suo pianismo, che sa coniugare fasi delicatamente evocative e avvolgenti ed altre di aggrovigliata problematicità. A Orvieto è emerso per esempio un sorprendente Over the Rainbow di struggente delicatezza, intonato con una diteggiatura distillata dal piano e con un fil di voce dal trombone sordinato. (Libero Farnè – Allaboutjazz)
GIOVANNI GUIDI
Nasce a Foligno nel 1985. Frequentando i seminari estivi di Siena, viene notato da Enrico Rava, che lo inserisce nel gruppo Rava Under 21, trasformatosi in seguito in Rava New Generation. Con quest’ultimo ha inciso nel 2006 e nel 2010 due CD per l’Editoriale l’Espresso. Attualmente, oltre ad essere leader di propri gruppi, collabora con i gruppi di Rava (PM Jazz Lab e Tribe), è nell’acclamatissimo duo Soupstar con Gianluca Petrella, nel trio con il trombettista Luca Aquino e il percussionista Michele Rabbia e co-dirige un quartetto con il giovane enfant prodige del sassofono Mattia Cigalini. Si è esibito in vari importanti festival: Umbria Jazz, Vicenza New Conversation, Zurich Nu Jazz, Umbria Jazz Balcanic Windows, Stavanger Mai Jazz, Jazzaldia, North Sea Jazz Festival, Molde Jazz, Le Mans Festival, Portland Jazz Festival, San Francisco Jazz Festival ed anche in teatri e club a New York, San Paolo, Rio De Janeiro, Buenos Aires, Brasilia, Salvador de Bahia, Dublino, Parigi, Londra, Monaco, Berlino, Seoul, Hong Kong. Il suo primo album Tomorrow Never Knows è stato pubblicato nell’agosto 2006 per la Venus e recensito con cinque stelle dal mensile Swing Journal. Successivamente ha pubblicato quattro album con l’etichetta Cam Jazz: i primi due Indian Summer e The House Behind This One in quartetto, The Unknown Rebel con una formazione allargata a dieci elementi e We Don’t Live Here Anymore, registrato a New York con Gianluca Petrella, Michael Blake, Thomas Morgan e Gerald Cleaver. E’ del 2013 il primo album registrato a suo nome per la prestigiosa ECM di Monaco: City Of Broken Dreams (presentato al FolkClub nel marzo 2013), inciso in trio con Thomas Morgan e Joao Lobo. Per la stessa etichetta aveva precedentemente registrato due album con Enrico Rava: Tribe e On The Dance Floor. Ha vinto vari premi tra cui il referendum Top Jazz indetto dalla rivista Musica Jazz, in cui è stato votato da una giuria composta da 58 giornalisti e critici musicali come Miglior Nuovo Talento 2007. A Marzo 2015 è stato pubblicato, sempre per ECM, This Is The Day, nuova incisione in trio con Thomas Morgan e Joao Lobo.
GIANLUCA PETRELLA
Universalmente riconosciuto come uno dei più talentuosi trombonisti al mondo, Gianluca Petrella (classe 1975) ha iniziato la sua carriera oltre vent’anni fa. Ha collaborato con grandi artisti internazionali quali Steve Swallow, Greg Osby, Carla Bley, Steve Coleman, Tom Varner, Michel Godard, Lester Bowie, Sean Bergin, Hamid Drake, Marc Ducret, Roswell Rudd, Lonnie Plaxico, Rav Anderson, Pat Metheny, Oregon, John Abercrombie, Aldo Romano, Steven Bernstein e la SunRa Arkestra diretta da Marshall Allen, Enrico Rava, Paolo Fresu, Stefano Bollani, Giovanni Guidi, solo per citarne alcuni. E’ oltremodo attivo anche in territori extra-jazzistici, soprattutto in vari progetti dedicati all’elettronica e ai loro relativi prodotti discografici, come nel caso dei celebrati 9lazy9 (Ninja Tunes) o gli osannati e ormai storici Matmos. Relativamente a questo ambito, è importante segnalare la pubblicazione del suo primo disco nel febbraio 2015, dal titolo 103 Ep (Electronique Records) e le collaborazioni di rilievo con i celebri Ricardo Villalobos e Max Loderbauer nel progetto Re: ECM e con Dj Nicola Conte e Ralf. Attualmente, come leader, è attivo con il nuovissimo quintetto Cosmic Renaissance (con Mirco Rubegni, Francesco Ponticelli, Federico Scettri e Simone Padovani); con l’ormai consolidato e acclamato duo SoupStar con Giovanni guidi, fresco di registrazione ECM e impegnato in importanti tournée estere; con il quartetto Tubolibre (con Oren Marshall, Gabrio Baldacci e Cristiano Calcagnile); con il quintetto Il Bidone in omaggio a Nino Rota; con il progetto in solo Exp and Tricks, un vero e proprio viaggio musicale nei cortometraggi dei primi anni del Cinema (produzione originale in collaborazione con la cineteca di Bologna), in duo con Gabrio Baldacci.
Da segnalare anche l’intensa collaborazione con Enrico Rava e il nuovo formidabile quartetto Brass Bang che vede Gianluca protagonista accanto a Paolo Fresu, Steven Bernstein e Marcus Rojas.