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I canti anarchici del secolo scorso reinterpretati da uno splendido ottetto jazz
Esiste una storia che non compare sulle pagine dei giornali, men che mai nei luoghi in cui la si racconta nella sua veste maiuscola e ufficiale, dai politici, dalle istituzioni, a posteriori, rivisitata, archiviata, decifrata. E' la storia fatta dai protagonisti, dalle persone che hanno lottato, da chi ha marciato furioso, stanco e umiliato, da chi ha rischiato la pelle per un'idea più grande. Più grande della propria vita, della propria testa, più grande sicuramente della Storia con la S maiuscola. Questa storia è raccontata a parte, dai canti di lotta che non solo sono per noi cronaca di quel che avvenne ma che furono e continuano ad essere stimolo di speranza e coraggio.
Le Male Teste (sedicente radunata sediziosa di musicisti diretta a provocare pubblico scompiglio nella vita collettiva attraverso un atteggiamento aperto di ribellione e insofferenza verso i pubblici poteri o verso le autorità) rende omaggio con la propria musica a Errico Malatesta, una delle menti più rivoluzionarie del pensiero anarchico d'inizio novecento.
Malatesta fu tra i primi, nel movimento anarchico e socialista in Italia, a schierarsi contro l'intervento bellico che sarà la Prima Guerra Mondiale. La protesta degli anarchici proseguì anche dopo la dichiarazione di guerra, con un'attiva propaganda a favore della diserzione e con i blocchi ai treni pieni di armi dirette al fronte. Le contestazioni raggiunsero il culmine proprio a Torino, con i moti dell'agosto 1917. Durante la rivolta (che costò la vita ad una cinquantina di persone), per le strade della città risuonava questo ritornello: "...Prendi il fucile e gettalo per terra/ Vogliam la pace, mai vogliam la guerra!".
Il gruppo che nasce in forma di quartetto (voce, sax alto, contrabbasso e batteria) in quest'occasione speciale si amplia e propone una produzione originale dal respiro fortemente orchestrale dovuta alla formazione in ottetto. La scrittura degli arrangiamenti è finalizzata ad avere momenti di forte dettaglio e rigore ritmico/armonico alternati a momenti di grande libertà ed energia collettiva, come ben insegna la pratica anarchica di inizio ‘900 sul libero arbitrio, l'azione individuale e la lotta condivisa.
Ai singoli brani si alterneranno frammenti audio ed estratti di film e discorsi politici dell'epoca.
Le Male Teste sono: Elena Urru (voce, violino), Simone Garino (sax alto, sax soprano, clarinetto), Marco Tardito (sax baritono, sax alto, clarinetto basso), Tolga Bilgin (tromba), Alberto Borio (trombone), Fabio Gorlier (piano, fender rhodes), Mattia Barbieri (batteria e percussioni) e Stefano Risso (contrabbasso e arrangiamenti).