Entrance: 30.00€
Young under 30: 15€ (discount rules)
ANDA
Il Tango più sanguigno
l’interprete più sbalorditivo CHIUSURA PRENOTAZIONI: ORE 20.30
Venite direttamente al club dalle 20.30 in poi.
I suoi concerti sono veri e propri spettacoli teatrali in cui Melingo si muove da attore consumato, interpretando le sue canzoni che parlano di piccole storie ambientate nei bassifondi di Buenos Aires, tra ladri e perdenti, utilizzando al meglio il suo corpo ed il volto pasoliniano.
…Il linguaggio di Melingo è potente e la sua visione è assolutamente coinvolgente, fatta di voce rauca e gestualità efficace, di piccoli passi di jazz e di dixieland, di squarci contemporanei e di lacrime di milonga. Il teatro canzone di Melingo è un grande sogno fatto di ombre e di mimi che esplode ogni volta sul palcoscenico… le sue canzoni sfilano, una dietro l’altra, dense di passione e di tango, di sensualità e silenzio, di eterna nostalgia. (Paolo De Bernardin - La Repubblica).
Come un illusionista scappato da un racconto di Borges, Melingo é tornato con la sua voce, il clarinetto e il suo teatro. Ascoltare il suo ultimo album Anda é un po’ come assaporare un film di Fellini ad occhi chiusi, immergendosi in un cabaret sonoro concepito come una suite di quadri barocchi, dove ogni brano palpita e fa vacillare.
"È una storia interessante quella di Daniel Melingo: una nonna cantante alla Scala, esperienza in Brasile come musicista di Milton Nascimento, il conservatorio a Buenos Aires (clarinetto e chitarra classica). Poi una carriera da divo del rock alternativo in Argentina (con Los Abuelos de la Nada). Infine, la metamorfosi in tanguero contemporaneo, dapprima nel contesto della riproposta del genere esplosa con la fine degli anni Novanta (con collaborazioni in area Gotan Project, per intendersi), poi come ‘cantautore’ in proprio. L’ultimo lavoro edito, Anda, è la summa dell’arte del musicista argentino. C’è molto tango classico: quello di Luis Alposta e Osvaldo Pugliese, di Roberto Ratti (una splendida versione di En un bosque de la China – vedere il video per credere), e di quel tango ci sono molti strumenti: gli archi, il bandoneon, il contrabbasso… ma ci sono feedback di chitarra elettrica che fanno capolino in lontananza; c’è il bouzouki, il vibrafono (suonato da Axel Krygier). E poi c’è la Francia: Serge Gainsbourg – che sembra quasi un nume tutelare del disco – e Erik Satie. Il disco si chiude con la struggente title track, firmata da Maria Celeste Torre (moglie di Melingo): l’episodio migliore del disco, minore e struggente come una musica da film. Negli ultimi anni Melingo si è costruito un folto seguito in Europa e nel nostro Paese: chi lo ha visto dal vivo ricorderà le sue interpretazioni intense e viscerali, la teatralità del suo personaggio à la Tom Waits, la sua voce e quella del suo clarinetto – entrambe riconoscibili fra mille. Il suo è un tango che piace ai nerd della milonga del venerdì sera, ma che conquista anche gli appassionati di canzone, di rock, di musiche del mondo. Un tango-canciòn così lontano e insieme così fedele a quello classico, un tango messo in scena, teatralizzato, che parla di sé stesso e della sua storia – mentre Melingo ci racconta la sua." (Jacopo Tomatis – Il Giornale della Musica)
Nel marzo 2011 Daniel inaugurò la sua tournée europea a Maison Musique con un’emozionante milonga live, davvero indimenticabile; torna a trovarci a distanza di sei anni, questa volta sul palco del FolkClub, nella stagione che celebra il nostro trentesimo genetliaco, per un concerto dall’incredibile intensità e pathos, con il suo quintetto composto da: Daniel Melingo (voce, clarinetto), Lalo Zanelli (pianoforte, voce), Romain Lecurier (contrabbasso, voce), Facundo Torres (bandoneon, voce) e Muhammad Habbibi Guerra (chitarra elettrica, voce).