Entrance: 18.00€
Young under 30: 9€ (discount rules)
Raccogliete i vostri sogni, preparatevi a intraprendere un lungo viaggio, aprite bene le orecchie e lasciatevi trasportare: navigheremo verso un altro mondo, che vibra dei segreti di un universo semplice come incantevole, dolce come potente, dove la forza sta nella musica e nella poesia, un'identità forgiata attraverso oceani e montagne, lingue e culture. Torna la fantastica Iness Mezel, con un nuovo ed essenziale processo creativo, reso sotto forma di conversazioni tra le potenti e ancestrali canzoni berbere / amazigh e i maestosi ritmi delle percussioni, guidandoci su percorsi allo stesso tempo magici e inaspettati. La cultura orale, la musica scritta e l'improvvisazione sono fonti di ispirazione. Attraverso questo duo acustico, Iness racconta l'intensità della vita, l'importanza di essere liberi, le condizioni delle donne, ma anche il lato magico della sua eredità berbera / amazigh, i tatuaggi e i simboli millenari che coprono braccia e mani ma anche ceramiche, tappeti o pareti di case - i temi delle canzoni evocano questi miti ancestrali che ricordano l'importanza dell'acqua, della terra, della luna e delle stelle in tempi antichi in cui era la Natura ad essere sacra. Lo spettacolo si compone sia di momenti sacri che profani, drammatici o più giocosi e ritmati. Talvolta brani privi di testo eseguiti ‘a cappella’ si intrecciano alle percussioni in un caleidoscopio in cui la voce è il filo della vita, filo di seta e di gioia, mentre le percussioni creano un ambiente intimo, accompagnando la voce in un elegante e perpetuo movimento. I ritmi dei Bendirs e dei Karkabs sono interpretati da Nora Abdoun-Boyer, una delle rare percussioniste berbere / amazigh che hanno ereditato questa tradizione ancestrale direttamente dalla propria tribù. La finezza del suo stile crea atmosfere musicali piene di allegria o profondità, a contorno della voce di Iness, il cui tono diventa a tratti quasi confidenziale. Chiudiamo pure gli occhi, senza timore: aleggia uno spirito di libertà, indipendenza e apertura, emerge un fascino ammaliante, che evoca la maestosità senza tempo delle montagne. Iness Mezel si è sempre impegnata per creare ponti tra le culture e suo desiderio costante è andare oltre senza mai ripetersi: una promessa che ha fatto a se stessa. Questo è lo spirito indomito che emerge potente nei suoi quattro album: Wedfel (1999 - Miglior Album dell’anno 2004 per la canadese Radio CBC, secondo album nella TopTen di radio KPFG di Los Angeles e premio Choc du Monde de la Musique in Francia), Lën (2003), Beyond the Trance (2011, prodotto nei Real World Studios di Peter Gabriel) e Strong (2015), tutti accolti con rimandi eccellenti dal pubblico e dalla stampa (The Guardian, Songlines, Froots, Financial Times, Mojo, Q magazine, The World); questo è lo spirito con cui si è esibita in innumerevoli teatri e festival francesi e internazionali (Europa, Nord America, Sudafrica, Nord Africa). Dopo Angélique Kidjo, Iness è stata incoronata migliore cantante africana agli ‘All Africa Music Awards’, tenutisi in Sud Africa, ed è stata insignita con il Kora Music Award, che ha avuto l'onore di ricevere dalle mani di Myriam Makeba. Compositrice e performer nata a Parigi da madre franco-italiana e padre berbero, ama liberare melodie e ritmi afro-berberi dal loro tradizionale contesto pentatonico e allargarne gli orizzonti aprendo lo spazio armonico, attraverso un’audace concezione poliritmica degli arrangiamenti. Dedicatasi agli studi musicali classici (piano e solfeggio) sin dall’infanzia, ha appreso le canzoni e le melodie berbere dalle zie e dalla nonna, sviluppando al contempo la sua tecnica vocale grazie agli insegnamenti della cantante lirica barocca Nicole Maison della ‘Camerata de Paris’ e arricchendo il suo senso dell’improvvisazione grazie alla cantante jazz Sarah Lazarus. Ha anche esplorato altri aspetti della sua voce collaborando con la cantante Tamia Valmont nel Tamia Vocal Art Ensemble. Iness è stata invitata a cantare insieme a Bobby McFerrin nell'opera vocale Bobble. Come una nomade, compone in base all’ispirazione, con testi forti e impegnati, in cui evoca i problemi della società, la condizione delle donne nel mondo, con un'energia radiosa e melodie che sottolineano la sensualità della sua voce. Affascinata dalla musicalità intrinseca in ciascun idioma, Iness Mezel gioca con le sonorità e il fraseggio delle diverse lingue in cui si esprime (il Tamazight e il Francese). Le parole, i suoni, si insinuano come il vento e sono allo stesso tempo poesia, astrazione, libertà, ribellione. Si è impregnata subliminalmente della cultura dei suoi antenati per nutrire la sua creatività; mette quindi in mostra il suo doppio patrimonio culturale, giocando con tutta la straordinaria versatilità della sua voce, per svelare una ricchissima tavolozza di colori ed emozioni.